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Nardella: Renzi è un barbaro che fa paura ai poteri forti

Matteo Renzi

Il braccio destro del premier incaricato parla di Letta,della Rai, e di come deve cambiare il Pd

Lucia Esposito
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  Parla Dario Nardella, il fedelissimo di Renzi, il braccio destro del premier incaricato che, in un'intervista al Corriere della Sera fa una serie di considerazione sul futuro di Matteo, sul suo possibile governo e anche sul Pd. "Matteo è un vero leader di popolo". Nardella spiega che Renzi ha fatto la mossa giusta per il Paese che era in una situazione di stallo. Dice. "Ho subito un danno di immagine per evitare il danno massimo per il Paese: l'ingovernabilità". Parla anche di Letta che "ha rappresentato bene l'Italia all'estero ma che non è riuscito a mettere in campo il coraggio indispensabile per rompere quel grumo fatto di burocrazia, corporazioni, poteri costituiti che da anni non permette all'Italia di tirar fuori le sue energie migliori".  Il barbaro Renzi - Nardella poi si sofferma sulla reazione dell'establishment che  teme il leader del Pd, "si sente in pericolo perché Renzi rompe i rituali, considerano Renzi un barbaro". Nardella spiega le ragioni di una definizione così forte: "Rappresenta un rischio per la conservazione dello status quo". E quando il giornalista Aldo Cazzullo gli chiede a chi si riferisca, lui risponde; "Mi riferisco a un insieme di mondi, anche all'apparenza in contrasto tra loro, che sono soprabvvissuti in questo clima di lento declino e opggi percepiscono il messaggio di Renzi come qualcosa di estraneo". Parla della necessità di rivoluzionare la Rai di cui "la politica deve occuparsi non per cambiare qualche direttore ma per stabilire in modo chiaro quale servizio pubblico radiotelevisivo si deve fare. Dopo capiremo chi serve per gestirlo. Sono certo che Renzi affronterà radicalmente anche questo tema. Facendo quello che si dice da sempre e non si fa mai: fuori a partiti dalla Rai".  Il futuro del Pd E a proposito del partito Nardella si spinge oltre e dice che il partito democratico dovrebbe cambiare nome: "La parola partito non mi piace. Forse non abbiamo colto appieno la novità del congresso in cui il partito socialista europeo cambierà nome per diventare il partito dei socialisti e dei democratici. Stiamo vivendo un cambio epocale del modo di fare politica. Ci sono nuove forme di partecipazione che non possono essere racchiuse nella forma tradizionale del partito del secolo scorso. I tempi sono maturi per chiamarci solo "Democratici" senza la parola "partito".   

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