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Vittorio Feltri, perché Matteo Salvini non ha nulla a che spartire con questo programma grillino

di Gino Coala domenica 27 maggio 2018

2' di lettura

Immagino che anche i lettori, quanto me, non ne possano più di chiacchiere sul governo in gestazione. Mi pesa scriverne perché siamo sempre al si dice e al forse. Passano i giorni, e addirittura i mesi, e laggiù a Roma non si combina un accidenti. Da un paio di settimane i politici ci rassicurano: stiamo trattando, siamo sul punto di concludere, fra poco partiremo. E invece non si avvia niente, per fortuna. Infatti il programma "pentalegato" è uno schifo senza precedenti, un condensato neostatalista da fare invidia ai peggiori teorici progressisti, quelli contro i quali Matteo Salvini si è battuto per una vita, portando il suo partito molto in alto. Leggi anche: Feltri: "Opposizioni squallide e incapaci, così vincono Lega e M5s" Il famoso contratto contiene la realizzazione di una banca statale, le cui probabili perdite sarebbero a carico dei cittadini, il cosiddetto reddito di cittadinanza a qualsiasi fannullone, la eliminazione di ogni garanzia per chi è perseguito dalla giustizia, la chiusura dei cantieri delle grandi opere (Tav), l' eliminazione dell' Ilva che era, prima di essere picconata, la seconda acciaieria d' Europa. E tralasciamo altre follie per carità di patria. Si può dare il via libera a un esecutivo che ha in testa di portare a termine simili progetti velleitari e contrari al liberalismo col quale ci siamo sciacquati la bocca decenni? La cosa che maggiormente ci stupisce in questa fase interminabilmente interlocutoria è l' atteggiamento di Salvini, che, dopo essersi rivelato un leader palluto, all' improvviso si è accucciato ai piedi di Di Maio, subendone la nefasta influenza. E si appresti adesso a stringere con costui un patto che sarebbe la rovina del Paese, una specie di suicidio di massa. La Lega non ha nulla da spartire con i 5 Stelle e se si abbassasse a collaborare con essi sarebbe condannata alla irrilevanza. Preghiamo i Verdi di non farsi infinocchiare da un gruppo di storditi privi di cultura amministrativa e di cultura tout court. Nel centrodestra erano presenti i Fratelli d' Italia (con i quali i nordisti collaboravano) e ora hanno fatto un passo indietro avendo intuito che razza di bulli sono i grillini, totalmente inaffidabili e indegni di guidare l' Italia. Giorgia Meloni è intelligente e avveduta. Dalle retta, Salvini, e non portarci allo sbando seguendo un Movimento mefitico. di Vittorio Feltri

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