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M5S, ecco gli "obiettivi raggiunti" in un anno di governo

di Andrea Tempestini domenica 6 aprile 2014

3' di lettura

Giuravano: "Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno". Promettevano, insomma, di cambiare l'Italia. Di cambiare tutto. Di scardinare il sistema. Di rivoluzionare il Belpaese. Di far fuori la Casta. Lo facevano all'indomani dell'indiscusso trionfo alle ultime elezioni politiche dello scorso febbraio. Loro sono i grillini, il Movimento 5 Stelle, e si presentavano con un lungo programma, punto per punto, che potete leggere cliccando qui. Bene, dopo più di un anno, quelli che "apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno", che cosa hanno fatto? Nulla di nulla. Ce li ricordiamo più che altro per le gaffe, gli scivoloni, le sparate, i duelli interni, le ribellioni al grande capo Beppe Grillo, le "okkupazioni" e le liti furiose nelle loro riunioni a Roma o nell'agriturismo di turno. Che fanno? - Certo, non sono al mica al governo. Non ci hanno voluto andare, nemmeno per idea, sbertucciando Pier Luigi Bersani prima e spernacchiando Matteo Renzi poi. La coerenza, va detto, almeno al "grande capo" Beppe non manca (i ribelli, invece, spuntano come funghi). Però, dopo più di un anno in Parlamento, chi ha votato il Movimento 5 Stelle potrebbe voler sapere che cosa è stato realizzato, di quel programma. D'altronde i grillini sono la terza pattuglia tra Camera e Senato. Insomma un certo peso ce l'hanno. Avrebbero almeno potuto provare a giocare di sponda, in qualche caso, e portare a casa dei risultati. Invece ciccia. Niente. Zero (o quasi). Del lungo elenco di punti elencati nel programma ("Stato e cittadini Energia Informazione Economia Trasporti Salute Istruzione) si scopre ne hanno "realizzati" soltanto tre. A zero - Il primo, "abolizione del Lodo Alfano", non si capisce perché sia stato inserito nel programma del Movimento (clicca qui per vedere la pagina da cui si accede al programma, il link parla chiaro: "Elezioni politiche 2013"). Infatti il Lodo Alfano fu abolito nel 2009 con sentenza della Corte Costituzionale, dunque non si capisce che meriti abbiano i grillini. Il secondo obiettivo "raggiunto" è l'abolizione del decreto Pisanu sulla limitazione all'accesso wi-fi. Idem come sopra: l'abolizione risale al dicembre 2010, e dunque che c'azzecca col programma? Il terzo obiettivo "raggiunto" è il "blocco immediato del Ponte sullo stretto", che risale al 26 febbraio 2013, quando il governo (Monti) stabilì che non ci sarebbe stata alcuna proroga al decreto che prevedeva i contratti per realizzare l'opera. Dunque, anche per il terzo obiettivo "raggiunto", i grillini, intesi come forza politica, non hanno mosso un dito. E gli "obiettivi raggiunti" si fermano a tre. Punto e stop. W il Senato - La curiosità di andare a spulciare il programma politico dei pentastellati era sorta per verificare la posizione originaria del Movimento sull'abolizione-riforma del Senato. Quella riforma, carta canta, non era prevista nel manifesto dei Cinque Stelle. Eppure, oggi, è piuttosto curioso osservare come il paladino anti-Casta, il Savonarola che giura lotta dura al Palazzo, si sia trasformato in alfiere dei privilegi. Beppe Grillo - e i suoi soldatini per lui, come Luigi Di Maio sul Corriere della Sera -, infatti, si schiera in difesa di Palazzo Madama. Sul suo blog, dopo aver ripetuto la necessità di abbassare stipendi, diarie indennità e numero dei senatori, spiega ai suoi adepti che, però, il Senato deve restare: "Ci vuole un organo di controllo oltre alla Camera. C'è in tutta Europa e nel mondo". Grillo difende lo status-quo. E chi lo ha votato cosa ne pensa? I grillini si vogliono tenere il Senato? Il sospetto, che assomiglia sinistramente a una certezza, è che nel Movimento 5 Stelle i fatti (si vada a leggere il programma) restano a zero, proprio come, almeno nella testa del leader, resterà il Senato...

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