Silvio Berlusconi lo ripete quasi fosse un mantra: "So che mi stanno per dare dei dolori, ma questo non deve avere conseguenze sulla tenuta del governo". Il Cav, all'esecutivo Letta, ci crede. Lo ha ribadito solo poche ore fa, nella giornata di domenica 16 giugno, spiegando che il lavoro delle larghe intese deve proseguire. Nemmeno l'assedio togato contro il leader del Pdl può scalfire l'asse centrodestra-centrosinistra. E proprio dal punto di vista giudiziario i prossimi 15 giorni, per Berlusconi, saranno tra i più intensi della sua vita. "Giudici di sinistra" - Domenica il Cav è stato chiuso ad Arcore tutto il giorno a occuparsi di politica, senza pensare alle grane giudiziario (un solo commento in merito: "Ribadisco quello che ho detto tante volte, alla Consulta c'è una maggioranza di giudici di sinistra"). Ma le due settimane di passione incombono: giugno 2013, per il Cav, resterà negli annali per l'alta concentrazione di processi e decisioni giudiziarie. Si comincia dopodomani: la Consulta in camera di consiglio decide sul legittimo impedimento del marzo 2010 nel processo Mediaset. Le scadenze - Seconda "tappa", lune 24 giugno, quando si chiuderà a Milano il processo Ruby con la sentenza di primo grado. Il 27 giugno ci sarà un doppio appuntamento. Il primo, a Napoli inizia l'udienza preliminare per la presunta compravendita del senatore De Gregorio. Il secondo, a Roma, in Cassazione, va in scena l'ultimo atto della vicenda Mondadori-Fininvest. In parallelo, sul fronte politico, ci sarà la battagli sull'ineleggibilità al Senato, che però non troverà una soluzione in tempi brevi. I timori - Berlusconi non è del tutto ottimista. Sospetta che, ineleggibilità a parte, la questione giudiziaria gli riserverà qualche amara sorpresa. In primis, la Consulta potrebbe bocciare il legittimo impedimento, spalancando così le porte verso l'ultimo grado di Cassazione. Pessimismo, inoltre, anche sul fronte del processo Ruby, dove in primo grado difficilmente Berlusconi eviterà una condanna. Fari puntati, infine, sul lodo Mondadori: una questione che potrebbe costare al Cav 560 milioni di euro, il risarcimento all'Ingegner De Benedetti.
