Per Matteo Renzi si mette male. La grande coalizione degli anti-renziani si allarga semrpe di più. Da destra a sinistra. Con alleanze fino a qualche tempo fa inimmaginabili. Il più agguerrito nel contrastare il Sindaco di Firenze, per ovvie ragioni, è Pierluigi Bersani. Tanto più ora che Renzi ha ottenuto l'appoggio pieno di Massimo D'Alema, acerrimo nemico dell'ex-segretario del Pd dall'affossamento di Romano Prodi al Quirinale in poi. Il dossier di Brunetta - Per ostacolare la corsa di Renzi a Palazzo Chigi Bersani farebbe di tutto. Si alleerebbe anche con il diavolo. E non è un modo di dire: il 'diavolo', in questo caso, risponde al nome di Renato Brunetta che, finora in maniera parallela, combatteva la sua personale battaglia contro il "Pavone Renzi", vanesio, egocentrico e iper-presenzialista a colpi di dossier. Una specie di missione culminata, qualche giorno fa, nella pubblicazione di un report su Renzi intitolato Osservatorio Renzi - Rottamare il rottamatore. L'asse Brunetta-bersaniani - Ora, Brunetta e Bersani sono alleati. Hanno lo stesso obiettivo: denudare il Re Mida di Firenze, smitizzarlo, togliergli quell'aura di unico salvatore possibile dell'Italia di cui gli piace ammantarsi, con il fondamentale contributo dei media. E' nato, insomma, l'asse Brunetta-Bersani, anche se sarebbe più corretto dire tra Brunetta e i bersaniani, visto che l'ex-smacchiatore di giaguari ha annunciato ufficialmente che non si candiderà al prossimo Congresso del Pd. Non a caso, come rivela Cerasa su Il Foglio, all'indomani della pubblicazione del dossier su Renzi, molti all'interno del Pd si sono complimentati con Brunetta per la "spietata operazione trasparenza". L'anticomunismo viscerale di Brunetta e l'astio degli ex-Pci-Pds-Ds insieme. Per impedire a Renzi la presa del potere.