(Adnkronos) - "Il fatto che in Valle d'Aosta ci sia una sorta di sistema mafioso-politico nel quale o sei allineato e coperto da sponsor oppure non esisti, in cui la meritocrazia passa attraverso il legame di parentela o l'amicizia politico-affaristica, un sistema nel quale i giovani sono disincentivati a fare perche' hanno tutti il destino lavorativo segnato in positivo se figli del sistema o in negativo se fuori dal sistema - spiego' all'epoca Ferrero - e' una realta' chiara a tutti". In questi due anni il Movimento e' cresciuto - ora conta circa una quindicina di persone attive nello staff e piu' di 100 iscritti al meetup - e si e' dato da fare presentando una serie di dossier di denuncia riguardanti diverse questioni aperte in ambito locale, dai lavori all'aeroporto Corrado Gex all'apertura selvaggia dei centri commerciali, fino alle centraline elettriche. "Dopo il voto in Sicilia la partecipazione alle nostre riunioni e' cresciuta - spiega Ferrero - un po' per la curiosita' di capire chi siamo e cosa proponiamo e un po' perche' la gente ha capito che non siamo i salvatori della patria, ma che insieme e' possibile impegnarci per cambiare veramente le cose". E ora, dopo il "test" del referendum, i grillini valdostani puntano dritto ai grandi appuntamenti elettorali del 2013, le politiche e poi le regionali di giugno. "Andremo da soli, senza alleati, e' gia' deciso".