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Franco Bechis: "Il decreto di Conte è un acconto. Gli italiani hanno perso molto di più"

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Il decreto "cura Italia" ha un aspetto positivo, scrive Franco Bechis su il Tempo: "Aveva 25 miliardi in deficit concessi dalla commissione europea e Giuseppe Conte li ha usati tutti subito" e sarà "il primo di una serie". Meno male, aggiunge il direttore,  "perché di questi 25 miliardi circa 1,15 miliardi andranno al fondo sanitario nazionale, altri 1,5 miliardi alla protezione civile e 15 miliardi sono messi a disposizione di famiglie e imprese. In tempi normali sarebbe sembrata una signora manovra. Purtroppo oggi non lo è affatto, anche se ogni norma è ovviamente utile".

Famiglie e imprese, infatti, secondo una prima stima, "hanno perduto ben più di questa somma e temo che da qui alla fine della crisi i 25 miliardi messi in circolazione ora non serviranno nemmeno come piccolo tampone per fermare la perdita di sangue che scorrerà drammaticamente".

Il congedo parentale al 50% di stipendio "non basta però per famiglie con redditi bassi, che saranno in grave difficoltà in questo modo", continua Bechis. "È poco, davvero poco se si pensa che non avrà diritto a nessun aiuto chi a casa sta perché l' azienda ha scelto lo smart working: deve lavorare, non può accudire un figlio piccolo, e quindi avrebbe bisogno di un aiuto come tutti gli altri". Infine, "sono state rinviate le scadenze fiscali, in modo assai pasticciato visto che la data limite per pagare tutte quel fatturato annuo. Se anche fossero aperte, per chi produrrebbero? Tutta la catena di vendita dei loro prodotti è stata chiusa dal governo. Non incassano nulla e devono pagare pure le tasse. A fine mese quante di loro saranno in grado di pagare lo stipendio ai dipendenti? E se non ce la faranno, quante resteranno aperte nelle settimane successive?".

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