Sergio Mattarella firma il decreto "Cura Italia": ecco come richiedere gli aiuti previsti dal governo

mercoledì 18 marzo 2020
Sergio Mattarella firma il decreto "Cura Italia": ecco come richiedere gli aiuti previsti dal governo
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Sergio Mattarella ha firmato il decreto "cura Italia". Il decreto legge 17 marzo 2020 n.18 per contrastare l'emergenza epidemiologica da coronavirus è ufficialmente pubblicato in Gazzetta ufficiale (in edizione straordinaria) ed è quindi in vigore. Il testo prevede l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25 miliardi. Tra le novità spunta il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari per evitare rischi di contagio. La data potrebbe essere così fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi l'ultima data utile sarebbe il 22 novembre. Non solo, nell'articolo 1 del dl è previsto anche uno stanziamento aggiuntivo di 350 milioni di euro per pagare gli straordinari dei dipendenti del Servizio sanitario nazionale in prima linea nella guerra contro il Covid-19. 

Per richiedere gli aiuti riguardanti una moratoria su un prestito, un mutuo o una linea di credito la richiesta dovrà essere presentata alla banca o all’intermediario finanziario che ha erogato il credito. Differente, invece, quello che riguarda imprese e professionisti che possono beneficiare della sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, oltre che degli avvisi di accertamento. In questo caso non occorre alcuna richiesta ma tutti i pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2020. Automatica anche la sospensione del versamento Iva per imprese e attività sotto i 2 milioni di fatturato.

Altro fronte quello delle famiglie. In questo caso le domande dovranno essere presentate online all'Inps. Stesse modalità per accedere ai sostegni per i lavoratori. Questi verranno indicati in una o più circolari che l’Inps emanerà in questi giorni. Tutte le domande per gli ammortizzatori sociali e gli altri strumenti messi in campo dal governo col decreto legge dovranno dunque essere presentate all’istituto di previdenza, tranne quelle per la cassa integrazione in deroga, che è concessa dalle Regioni.

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