Matteo Renzi, il piano: governo di unità nazionale e Giuseppe Conte agli Esteri
L'emergenza coronavirus riporta l'Italia, come situazione, ai tempi del dopoguerra. Lo stesso Capo dello Stato Mattarella, ricordando l' eccidio delle Fosse Ardeatine, è tornato a dire: "Per rinascere ci è richiesta la stessa unità del dopoguerra". Ebbene, per dar vita alla "rinascita" del dopoguerra, scrive Minzolini sul Giornale, ci fu una maggioranza di unità nazionale che andò avanti per più di tre anni e diede vita a sette governi.
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È possibile che nella situazione attuale - non solo drammatica ma anche inedita si chiede Minzolini - non ci sia una classe dirigente capace di seguire quegli esempi? Domenica scorsa Matteo Salvini ha citato Winston Churchill, ha parlato di "gabinetto di guerra". Magari, potrebbe essere lo stesso Conte a crearne le condizioni. Ha spiegato invece ai suoi Matteo Renzi: "Siamo in una condizione singolare: al Senato noi e il centrodestra potremmo anche fare maggioranza, alla Camera no. La verità è che tutti dovremmo prendere atto che oggi ci sarebbe bisogno del concorso diretto di tutti, di un esecutivo di tutti. E il primo a capirlo dovrebbe essere proprio Conte. Dovrebbe essere lui a dare un impulso ad un governo del genere, magari facendone parte - perché no? anche come ministro degli Esteri".