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Giuseppe Conte piegato da Pd, Renzi e Mattarella: retroscena Colao, il "ministro della Fase 2" prepara la staffetta?

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Alla fine ha vinto il Pd, e Giuseppe Conte si è dovuto piegare. Non sarà un supercommissario alla Mario Draghi, ma per come si stanno mettendo le cose Vittorio Colao, più che il nuovo capo della task force che dovrà riaprire l'Italia, assomiglia tanto a una sorta di nuovo premier della Fase 2. Che potrebbe vedere giocoforza il titolare Conte più ai margini, in attesa di una sua auspicata defenestrazione (da molti, anche nella stessa maggioranza).

 

 


L'ex storico ad di Vodafone è meno ingombrante di SuperMario ma ha reputazione internazionale, avvallo el presidente Sergio Mattarella ma soprattutto è spinto dal Partito democratico, che ha piegato in un colpo le resistenze di Conte e del Movimento 5 Stelle. L'idea stessa della task force, spiega un retroscena del Giornale, "nasce dalle parti del Nazareno. Conte, raccontano fonti della maggioranza, ha provato a resistere fino all'ultimo, perché non voleva un supertecnico a fargli ombra. Poi ha ceduto". Anche perché in asse col Pd ci si è messo Matteo Renzi, che a febbraio aveva citato proprio Colao nel suo libro Un'altra strada: "Fossi alla guida del governo, il numero di Colao sarebbe il primo che comporrei per coinvolgerlo nella mia squadra". Detto fatto. 

 

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