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Vittorio Colao, la task-force si ribella a Giuseppe Conte: "Se non ci fate lavorare togliamo il disturbo"

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“Se non ci fate lavorare, togliamo il disturbo”. La task force affidata a Vittorio Colao dà segni di insofferenza: troppi conflitti e resistenze, con il premier Giuseppe Conte che ha “sabotato” fin dall’inizio l’operazione, temendo (a ragione) che finito il lockdown l’ex ad di Vodafone possa soffiargli il posto. C’è chi, come il renziano Roberto Giachetti, esprime apertamente il proprio parere a riguardo: “Sì, mi piacerebbe Colao al posto di Conte. Penso che nel momento in cui dovremo ripartire sul serio avremo bisogno non solo di un premier, ma di una squadra di governo all’altezza”.

Anche all’interno della maggioranza crescono i dubbi riguardo alla capacità dell’attuale governo di affrontare la crisi economica e la riapertura dell’Italia una volta finito il lockdown. Stando alle indiscrezioni de Il Giornale, dal Pd sarebbe partito un pressing insistente su Palazzo Chigi: “Il governo si faccia aiutare sul serio e dia ruolo e poteri definiti alla task force di Colao”, è il messaggio di queste ore. Un messaggio che si è fatto più martellante perché lo stesso manager e vari membri del suo team non hanno nascosto un certo disagio per la situazione: “Se non ci sono le condizioni per fare un lavoro serio e concreto, che sia percepito come utile dall’esecutivo, possiamo anche levare il disturbo”. 

 

 

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