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Matteo Salvini a Quarta Repubblica: "Ho sentito Mattarella". Ribellione contro Conte: leghisti in Parlamento, italiani al supermercato

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"Se vogliono tenerci chiusi in casa hanno capito male, non bisogna esagerare". Matteo Salvini, intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica, avvisa il premier Giuseppe Conte e il governo. Va bene l'emergenza coronavirus, ma la pazienza dell'opposizione e soprattutto degli italiani è finita. Basta isolamento infinito, basta democrazia parlamentare sospesa. 

 

 

 

 

"Dopo un mese penso che si sia superato il limite, forse a qualcuno fa comodo tenere chiusi gli italiani in casa", tuona il leader della Lega, preoccupato per la tenuta economica del Paese ("Se perdiamo gli imprenditori poi chi le paga le casse integrazione e i redditi di cittadinanza?") ma anche per quella politica e sociale: "Era giusto ascoltare i medici, oggi a fine aprile  io mi prenderei la responsabilità di riaprire in sicurezza. Il fatto che ti segua un drone per vedere se fai 100 metri più in là non torna, stiamo ragionando se chiedere a nome degli italiani di ridarci la libertà".  Come? Con una sorta di Aventino al contrario: riprendersi il Parlamento. "Ho parlato con Mattarella più volte - rivela l'ex ministro degli Interni -, stiamo pensando di stare fisicamente in Parlamento fino a che Conte non ci darà le risposte".  Ma la ribellione deve partire anche dagli italiani: "Manifestare? Sicuramente non alla vecchia maniera. Ma qualcuno può impedire di andare a fare la spesa? No. E allora perché non andare al supermercato a un certo orario con un foglio con su scritto libertà?".
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