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Stefano Bonaccini: "Direi subito di sì ai soldi del Mes". Dopo l'intesa tra regioni e governo, il nuovo fronte: "traditi" Zaia e Fontana?

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Ha guidato la protesta unitaria delle regioni, ma Stefano Bonaccini resta pur sempre del Pd. Anzi, il "leader-ombra" dei  democratici proprio per il rispetto meritato da presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Nella trattativa sul Dl Riaperture col governo, Bonaccini ha giocato la stessa partita di leghisti come Attilio Fontana e Luca Zaia, che certo forse ora non condivideranno la sortita del presidente dell'Emilia Romagna.

 

 

 

A bocce ferme e intesa ancora calda (dopo la clamorosa crisi - rientrata - nella notte tra sabato e domenica), Boinaccini in una intervista alla Stampa rilancia il nuovo fronte, che sarà tanto del governo quanto dei suoi colleghi governatori: il Mes. "Bisogna investire sempre di più sulla sanità pubblica e territoriale. E se arrivassero all'Italia 36 miliardi di euro per questo io li prenderei immediatamente per rafforzare strutture, tecnologie, servizi e operatori. Il resto è ideologia e propaganda, buona per un comizio elettorale. Ma i comizi non curano le persone". 

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