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Pd, l'effetto-virus sulle feste fa preoccupare i dem: paura per gli introiti mancati

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Nel Pd c'è un timore quello sulle forme classiche di auto-finanziamento del partito, da quando è finito quello pubblico. Insieme agli introiti del 2xmille e al contributo consistente dei gruppi parlamentari, infatti, le Feste dell'Unità sono un modo per tenere in piedi una 'macchina', quella del Pd, dai conti in 'rosso' perenne. "Come facciamo a fare le Feste dell'Unità in sicurezza? E i nostri militanti, iscritti e simpatizzanti, per lo più anziani, ci verranno o le diserteranno?".  Lo scrive il Giorno che ricorda il raffronto con l'anno scorso,  quando le feste, in Italia, sono state circa 400 (incasso di 1 milione e 400 mila euro). Numeri e cifre, ovviamente, inimmaginabili, quest' estate.

 

 

Stefano Vaccari, coriaceo responsabile Organizzazione Pd, prima elenca, fiero, i dati del tesseramento (274 mila iscritti, più 10% sul 2019) e quelli del 2x1000 (oltre 8 milioni di euro), poi spiega le novità: "No, le Feste tradizionali non ci saranno, ma faremo le Feste 'di strada', magari lunghe solo un week-end, un modo per tornare in quartieri e periferie trascurati". Per quanto riguarda il cibo si prediligerà lo 'street food', mentre per i concerti non c'è nulla da fare: non si terranno. La Festa nazionale, quest' anno, seppure in formato ridotto, si dovrebbe tenere a Modena (ma Bologna già mugugna)

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