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Coronavirus, il professor Bassetti e la verità sul contagio: "I numeri non mentano". Conte ascolta solo chi diffonde il panico?

Alessandro Gonzato
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Da un governo che da tre mesi si nasconde dietro a virologi ed esperti di ogni tipo, per quanto inetto sia tale governo, ci si aspetterebbe che almeno per coerenza tenesse in considerazione il parere del presidente dei virologi. Invece no, e il sospetto - quasi una certezza - è che lo ignori perché il virologo in questione non è un catastrofista, non gira i talk-show preconizzando il ricontagio, non ha il compito di terrorizzare i sudditi. Insomma, non tifa per il Covid. Il professor Arnaldo Caurso, presidente della Società italiana di virologia e direttore del laboratorio di Microbiologia degli Spedali Civili di Brescia, finora si è limitato ad analizzare e commentare dati e cifre. Ha affermato che «dai primi studi in laboratorio sulla mutazione del virus si nota che non solo calano i contagi, ma anche la carica virale trovata nei tamponi. I pochi casi positivi rimasti», ha evidenziato, «sono portatori quasi sani del virus e con scarsa capacità di trasmetterlo. Il Corona», ha detto all'Adnkronos, «sta perdendo forza per effetto dell'isolamento sociale e del caldo, dato che la stagionalità è una caratteristica di tutti i virus respiratori. Anche le mascherine, che ho indicato fin dall'inizio come forma di protezione», ha tenuto a precisare, «sono uno strumento importante. Sono ottimista», ha concluso il professor Caruso, «la curva di contagiosità è passata, l'aggressività del virus è completamente diversa, e perciò pur con le cautele del caso possiamo affacciarci alla normalità».

 

 



Letti inutilizzati - Contro i catastrofisti si è schierato anche l'infettivologo Matteo Bassetti, presidente della Società italiana di terapia antinfettiva, che ieri in un'intervista al Giorno non ci ha girato attorno. Primo: «L'epidemia è drasticamente diversa da quella di aprile () Quei casi gravi che vedevamo due mesi fa non arrivano più». Secondo: «Qui all'ospedale "San Martino" di Genova da un mese non è stato più ricoverato nessuno in terapia intensiva per Covid. Vediamo persone di 90 anni che sopravvivono al virus: casi identici a marzo morivano in 4-5 giorni». Terzo: «Non dico di togliere le mascherine e andare tutti allegramente a bere lo spritz (). Mi attengo ai fatti: oggi gli ospedali Covid si svuotano, abbiamo strutture pronte per ogni evenienza ma al momento sono letti inutilizzati, tanto è vero che è difficile sperimentare i protocolli di nuove terapie, perché non vediamo più nuovi malati da studiare. Lo dicono il professor Remuzzi del "Mario Negri" di Milano, il professor Zangrillo del "San Raffaele", il professor Galli del "Sacco". Sarebbe opportuno uscire dalla logica del bollettino dei morti». Guido Silvestri, patologo, immunologo, virologo e divulgatore scientifico, insegna alla Emory University di Atlanta e le sue "Pillole di ottimismo", su Facebook, si succedono da diverse settimane. È stato tra i primi ad affermare che con l'arrivo dell'estate il Corona avrebbe perso potenza.

Duello tra colleghi - Nella notte tra mercoledì e giovedì, quindi prima dell'ulteriore calo dell'infezione registrato ieri, ha scritto: «Ormai siamo al giorno 23 della riapertura del 4 maggio e al giorno 9 da quella più sostanziale del 18 maggio. Del tanto temuto ritorno del virus non si vede neanche l'ombra. I numeri non mentono mai». Poi ha aggiunto: «Ogni tanto un lettore un po' cattivello mi ha scritto che "a volte si ha la sensazione che certi commentatori, più del virus, sembrano avere paura che il virus se ne vada". Per adesso lascio che siate voi a giudicare questa affermazione...».

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