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Coronavirus, Luca Zaia a L'aria che tira: "Basta ipocrisia, è possibile che sia nato in laboratorio"

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Passa ancora all'attacco, Luca Zaia. Ospite in collegamento a L'aria che tira di Myrta Merlino, viene chiamato a commentare le frasi di settimane fa in cui aveva ventilato la possibilità che il coronavirus fosse nato in laboratorio. E il governatore del Veneto, nei fatti, non arretra: "Non sono uno scienziato. Mi è stato chiesto perché secondo me il virus diminuiva la sua potenza: forse per le alte temperature, o perché come è arrivato se ne va. Poi alla fine ho detto che c'è un'altra teoria, rilanciata dal premio Nobel Luca Montagnier, secondo cui potrebbe essere un virus nato in laboratorio e che dunque ha queste caratteristiche". La Merlino, a quel punto, gli chiede: "Allora lei la ha solo citata questa teoria?". E Zaia replica: "Mi scusi, ma in un paese in cui l'ipocrisia fa la parte del leone, si disconosce ad esempio il fatto che i virus vengono lavorati in laboratorio. Nel 2014 - ricorda Zaia - era stata fatta una direttiva per evitare di lavorare i coronavirus in laboratorio. Dunque non vi è nulla di strano nel dirlo". Infine, una battuta sulla ripartenza in Veneto, su cui il governatore è sempre stato un passo avanti, di sicuro sui tempi. "Vorrei aprire cinema, teatri e discoteche - conferma -, ma anche le scuole da zero a tre anni. Farò un'ordinanza per riparire questi centri per zero-tre anni", conclude Luca Zaia.
 

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