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Stato d'emergenza, Gianluigi Paragone contro Giuseppe Conte: "Cosa c'è dietro la decisione, il ruolo degli Stati Generali"

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Giuseppe Conte ha prorogato lo stato di emergenza. Una notizia che ha mandato su tutte le furie Gianluigi Paragone che, da ex grillino, il premier lo conosce bene. "Il governo Conte, quello nato per non concedere pieni poteri all'ex alleato Salvini - verga in un intervento sul Tempo - si prese poteri eccezionali per fare fronte all'emergenza coronavirus. Scadenza 31 luglio. Forte di questi poteri colui che, Costituzione alla mano, sarebbe un normale presidente del Consiglio primus inter pares, diventa un vero e proprio premier, titolare di poteri tanto pieni da sospendere un diritto fondamentale come quello della libertà di movimento, con un semplice atto amministrativo qual è il decreto dpcm".

 

 

Per Paragone la decisione del presidente del Consiglio è ben pensata. L'obiettivo del premier è solo uno: rafforzare le relazioni di potere dei vari Conte, Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Matteo Renzi... Parlamento svuotato, task force, nomine e inciuci vari a Villa Pamphili". Chi più ne ha più ne metta. Il tutto - come osserva l'ex pentastellato - mentre "l'economia reale va a sbattere in una crisi globale, che per l'Italia è ancor più grave perché da Prodi a Di Maio ci hanno svenduti ora ai tedeschi ora ai cinesi". In sostanza prorogare lo stato di emergenza significa solo una cosa per i giallorossi: "Farsi gli affari propri a danno degli italiani".

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