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Inps, anche l'ex governatore Renzo Tondo ha chiesto il bonus: "Orgoglioso, 11mila euro per i mie dipendenti meglio che lasciarli a Tridico"

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A differenza dei colleghi, Renzo Tondo non si pente di aver chiesto aiuti a fondo perduto. Anzi, l'ex governatore del Friuli-Venezia Giulia dice di essere addirittura "orgoglioso di quello che ho fatto. Ho preso i fondi e li ho destinati ai miei dipendenti come extra. Piuttosto che lasciarli a Tridico e all’Inps". Come dargli torto. Renzo, ex centrodestra ora deputato del Misto, non ha beneficiato del bonus dei 600 euro finiti al centro delle polemiche, ma ha incassato due altri tipi di agevolazioni che in totale ammontano a 7 mila euro destinati alle aziende turistico-alberghiere che hanno avuto un crollo del fatturato. Non solo perché Renzo ha ottenuto anche altri 4 mila dalla Regione che ha investito per l’acquisto di una cella frigorifera per il ristorante di uno dei suoi due alberghi in Carnia.

 

 

"Io sono socio al 5% di una srl che fa capo ai miei tre figli e alla mia ex moglie - ha spiegato al Corriere della Sera la vicenda -. L’attività della mia famiglia, che va avanti da 50 anni, adesso la portano avanti loro. E quindi era nel loro diritto chiedere i contributi. Ma non li hanno usati per i loro comodi". I soldi infatti sono stati girati nelle busta paga dei 13 dipendenti, quindi non nelle tasche del deputato. D'altronde, si difende ancora, "quei soldi alla srl sarebbero spettati comunque. La società aveva tutti i requisiti. E poi, non è che siccome uno diventa deputato non può più avere un’attività economica. La nostra, lo ripeto, ha 50 anni. Dovrei lasciarla?". 

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