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Pasquale Tridico e i furbetti del bonus: "Il 30 maggio l'ho comunicato al CdA". Retroscena: si è tradito da solo?

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Nel corso dell’audizione alla Camera, Pasquale Tridico ha fatto quasi scena muta sulla caccia dell’Inps ai politici che hanno ottenuto o anche solo richiesto il bonus 600 euro destinato ai lavoratori autonomi ed alle partite Iva in crisi economica a causa dell’emergenza coronavirus. Il presidente dell’istituto previdenziale si è lasciato sfuggire un dettaglio che potrebbe essere molto importante, se non addirittura decisivo per capire almeno da chi è partita la fuga di notizie: “La segnalazione delle domande degne di approfondimento da parte dell’Antifrode è arrivata a fine maggio e il 30 l’ho comunicata al consiglio di amministrazione senza fare nomi”.

 

 

E quindi se è vero ciò che sostiene Tridico, ovvero che non è lui la “gola profonda” che ha spifferato a Repubblica il coinvolgimento dei parlamentari, allora i sospetti potrebbero ricadere sui membri del Cda. Tra l’altro proprio Tridico ha svelato di aver ricevuto una chiamata dal direttore Maurizio Molinari, che gli avrebbe chiesto conferme: “Non gli ho dato i nomi, noi garantiamo la privacy”. Così bene che non solo la notizia dei cinque deputati col bonus è finita sulla stampa, ma è stata anche immediatamente seguita da indiscrezioni sui nomi dei parlamentari appartenenti all’opposizione. A dir poco strano. In ogni caso secondo Il Giornale dall’audizione è emerso chiaramente che l’Inps ha dato la caccia ai politici che hanno chiesto il bonus Covid: “Una strana ricerca mirata che, unita alla rivelazione agostana, ha il sapore velenoso di un dossieraggio”. 

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