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Vincenzo De Luca, il sondaggio di Pagnoncelli sulle regionali in Campania: un plebiscito bulgaro, numeri impressionanti

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Un carrarmato di nome Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania, secondo il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, è destinato a guadagnarsi la riconferma alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre con numeri da plebiscito bulgaro. Lo sceriffo di Salerno, cavallo pazzo del Pd che negli ultimi mesi ha cavalcato l'onda del lockdown e dell'epidemia di coronavirus per mettere a tacere le critiche interne e "randellare" a piacimento governo e colleghi governatori di centrodestra del Nord, avrebbe 21 punti di vantaggio sul più vicino dei rivali: De Luca viene dato al 50,4% (in crescita del 9,3% rispetto al 2015), Stefano Caldoro di Forza Italia rappresentante del centrodestra al 29% (in flessione del 9,4% rispetto a 5 anni fa), e  la grilliina Valeria Ciarambino al 15,8% (anche lei in corsa 5 anni fa, -1,7%). Insomma, non c'è partita.


 

 

Proprio la condotta dell'emergenza epidemia è la chiave del successo più che probabile di De Luca, perché stando al sondaggio di Pagnoncelli, al di là dei partiti, il 62% dei campani esprimono un giudizio positivo mentre solo il 30% si mostra critico. Si tratta, insomma, di una conferma: De Luca vince "per De Luca" (la sua lista è data al 12,2%, nel 2015 era al 4,9%) e non tanto per il Pd di cui sulla carta fa parte (19,%) né tantomeno per la coalizione che lo sostiene. Nel centrodestra, trainata da Caldoro, Forza Italia è al 14% mentre è pesante il tonfo della Lega, che scende dal clamoroso 19,2% delle Europee 2019 al 3,3% previsto oggi. Anche in questo caso, per Matteo Salvini pesa un voto più "amministrativo" che politco, e la scelta di Caldoro come candidato potrebbe aver penalizzato anche la campagna elettorale leghista.

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