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Mario Draghi parla da premier mentre Giuseppe Conte tace: "Coronavirus, test di massa e tracciamento"

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Mario Draghi è il candidato più autorevole a prendere il posto di Giuseppe Conte, nel caso in cui quest’ultimo fosse costretto a lasciare Palazzo Chigi a causa di eventuali disastri sulla riapertura delle scuole ed alle elezioni regionali. In questo senso il silenzio del premier è assordante e vuol dire tante cose: innanzitutto che Conte sa di rischiare grosso nelle prossime settimane, e poi forse inizia a non reggere più il peso delle tante problematiche che vanno affrontate. Intanto Mario Draghi continua a parlare: “I governi hanno dato la giusta risposta con l’aumento del debito e del deficit per ammorbidire l’impatto del Covid. Solo la scoperta del vaccino eliminerà le tante incertezze che ci sono al momento”.

Insomma, l’ex presidente della Bce adesso parla anche dell’emergenza coronavirus, tema per forza di cose in cima all'agenda di qualsiasi governo. Tema che invece Conte non affronta più da diverse settimane: “Per rilanciare l’economia finché non sarà trovato un vaccino servono test di massa e poi il tracciamento può essere fatto in seguito a tutti i test. Queste procedure devono diventare normali e quindi essere attuate tutti i giorni e in tutto il mondo”. Le agenzie hanno subito battuto queste dichiarazioni di Draghi: sintomo di un’attenzione sempre più crescente nei suoi confronti, soprattutto dopo che anche forze di governo (leggasi il M5s fedele a Di Maio) hanno iniziato a strizzare l’occhio ad una sua possibile discesa in campo. D’altronde l’ultimo sondaggio Demos & Pi parla chiaro sulla popolarità raggiunta da Draghi nelle ultime settimane: è promosso dal 53% degli intervistati, a ridosso di Giuseppe Conte che è sceso dal 65 al 60%. 

 

 

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