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Lega, le inchieste non spostano un voto: i sondaggisti fanno sorridere Matteo Salvini prima delle regionali

Antonio Rapisarda
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L'inchiesta che coinvolge i commercialisti vicini alla Lega? «Inciderà molto poco sul voto delle Regionali». E il «voto utile» in Toscana, Puglia e Marche? L'appello disperato di Nicola Zingaretti a sostegno di Giani, Emiliano e Mangialardi? «Non sarà efficace» per spingere chi è costretto ad inseguire: ossia i candidati di centrosinistra. Almeno statisticamente. Parola di "Opinio", il consorzio degli istituti di rilevazione (Ipr Marketing e Noto sondaggi, Emg Acqua ed Istituto Piepoli) che fornisce alla Rai in tempo reale gli exit poll e le proiezioni elettorali. 

Sono questi alcuni dei dati più interessanti - a domanda posta da Libero - forniti dai sondaggisti riuniti nella sede di Comin & partners. Obiettivo dell'incontro? Fornire una guida ragionata su «come leggere» i dati che giungeranno dopo la chiusura dei seggi. Appuntamento - questo delle Regionali e del referendum costituzionale -, assai delicato e ancora più complesso per gli "addetti alle rilevazioni", dato che si tratta della prima elezione post-Covid. E se il virus inciderà, discorso diverso vale per chi spera di affidarsi nel combinato giustizialismo-antifascismo. Tradotto: inutile affannarsi a vergare titoli a nove colonne alla ricerca dei "piani alti" del Carroccio. Ed è inutile illudersi, in casa Pd, che gli elettori grillini risponderanno al richiamo del fratello di Montabalbano. «L'elettore non vota come se facesse zapping» è l'analisi degli esperti. «Il voto è sempre metabolizzato». 

 

Discorso diverso per il tema scuola: lì il governo ha scelto di metterci la faccia e questa prima settimana, tutt' altro che nel segno dell'efficienza, potrebbe essere oggetto di valutazione nel segreto dell'urna. Proprio nei seggi delle scuole, infatti, «il 7% di italiani decide di solito, all'ultimo istante, per chi votare». Anche se qui, nel voto «last minute», inciderà soprattutto la perfomance dei candidati e dei leader: gli ultimi giorni di campagna saranno fondamentali. Bocche ovviamente cucite quelle di Antonio Noto (Ipr), Fabrizio Masia (Emg) e Livio Gigliuto (Piepoli) sulle rilevazioni ufficiali - come è stabilito per legge - ma un orientamento, partendo dagli ultimi sondaggi pubblicati e dall'andamento di questi ultimi giorni di campagna elettorale, si potrà avere un minuto dopo la chiusura delle urne. «Se agli exit poll (i sondaggi che vengono effettuati fuori dai seggi) ci fosse una differenza di 5 punti tra i candidati governatori, per noi significa che c'è un vincente», ha spiegato Noto. 

Se invece la differenza fosse di 2-3 punti? Bisognerà aspettare «i dati delle proiezioni (i campioni ottenuti dallo spoglio reale) perché quella percentuale ricade nel margine di errore massimo dell'1-1,5%». Alle 15 di lunedì, insomma, con gli exit poll si avrà la tendenza politica: dato che occorrerà aspettare lo spoglio del referendum per avere i primi risultati concreti sul fronte governatori. Se dovessero essere confermati i valori degli ultimi sondaggi, dunque, con una forbice del 5% agli exit poll uscirebbero già vincitori Zaia, Toti e Acquaroli per il centrodestra con De Luca in Campania unica bandierina per il centrosinistra. Partita apertissima, invece, in Puglia e in Toscana. E qui l'effetto Covid - in termini di affluenza e in riferimento a un target fondamentale - potrebbe giocare un brutto scherzo proprio ai candidati Pd. «Se gli anziani non andranno a votare per paura deL Covid» concordano i membri di Opinio, «il voto al centrosinistra potrebbe diminuire». 

 

E sul referendum? «Rispetto ai primi mesi in cui la forbice tra il Sì e No era anche 80-20%, gli orientamenti stanno cambiando anche se la prevalenza è sempre per il sì». Il sorpasso, insomma, è difficile. A meno che i leader spingano sull'acceleratore proprio negli ultimi giorni. Complesso ma non impossibile, «visto che di recente molte posizioni a destra e a sinistra stanno cambiando». Matteo Salvini con dei militanti che indossano magliette con la scritta: «Processate anche me» contro l'accanimento giudiziario (LaP)

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