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Nicola Zingaretti, il retroscena: lui nega, ma dopo le regionali il Viminale è più di una ipotesi

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Tentazione Viminale per Nicola Zingaretti. E' l'ipotesi che lancia il Fatto Quotidiano alla luce dei risultati della recente tornata elettorale: lui al posto di Luciana Lamorgese. Votazioni da cui il segretario del Pd esce rafforzato. Il premier Giuseppe Conte lo ha chiamato per congratularsi. "L'ho salutato e ringraziato", dice a sua volta Zingaretti. Ma non si tratta solo di convenevoli di governo Zingaretti vuole un rimpasto di governo anche se dice "dipende dal presidente del Consiglio". Vorrebbe un ruolo all'interno dell'esecutivo magari come vicepremier (ipotesi avanzata dal Corriere della Sera), magari appunto al Viminale (ipotesi su cui punta il quotidiano di Travaglio). Certo, Zingaretti smentisce qualsivoglia impegno diretto nell'esecutivo. Eppure, i rumors circolano e crescono di intensità. 

 

 

Scrive il Fatto; "Né lui, né nessuno dei big dem lo escludono più (un ingresso nel governo, ndr). Né Dario Franceschini, in rappresentanza della maggioranza, né Lorenzo Guerini, da leader di Base Riformista. E nel M5S che queste siano le intenzioni del Pd è più che un sospetto.

'Ma noi abbiamo vinto il referendum quasi da soli, e poi Conte non vuole toccare nulla' dicono i grillini. Al Nazareno invece la parola d'ordine è: 'Aspettiamo. La palla è al premier'. E sembra una strategia per arrivarci senza strappi. Intanto ci si gode lo scampato pericolo elettorale che inizia a concretizzarsi quando arrivano i dati reali della Puglia. Zingaretti esce alle 17 per parlare con la stampa al Nazareno e rivendica un Sì che 'apre a una stagione di riforme'. Mentre sulle Regionali dice: 'Se gli alleati fossero stati uniti avremmo vinto quasi ovunque'. Quest'ultima una stoccata sia a Matteo Renzi sia al M5s. Sulla "stagione di riforme", un chiaro messaggio a Conte: la scalata di Zinga nell'esecutivo è iniziata?

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