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Jole Santelli e la malattia: "La paura non me la posso permettere", le parole durante la battaglia col governo sul coronavirus

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Era appena diventata governatrice della Calabria quando scatenò la più rumorosa delle polemica ai tempi della prima ondata coronavirus. Jole Santelli, morta quest'oggi il 15 ottobre, non aveva alcuna intenzione di mettere a repentaglio l'economia della sua Regione e così, dopo essere stata la prima a chiudere tutto, fu la prima a decidere di riaprire. "Io sono stata una delle prime a chiudere la mia regione e mi hanno attaccato da tutte le parti. Ci ho perso il sonno. Avevo chiarito che, se le cose fossero andate bene col contenimento del contagio, avrei restituito un po’ di libertà ai calabresi. Ecco qua, l’ho fatto". 

 

 

La presidente calabrese di Forza Italia aveva infatti concesso a bar e ristoranti di riaprire, di continuare a vivere normalmente pur senza dimenticare le regole anti-Covid. Eppure questo non era bastato a rallentare le critiche: il suo nome era sulla bocca di tutti, ma lei non si è mai arresa. "Ha paura per la sua malattia?", le chiese nel bel mezzo della disputa col governo il Corriere della Sera. Ma lei niente: "Glielo dico con sincerità - rispose -.. No, non ho avuto paura per me stessa. Neanche un po’. Quando hai sulle spalle la responsabilità di un'intera regione, la paura non te la puoi permettere. Come non puoi permetterti di stare chiusa in casa. La politica regionale si fa andando in Regione, non stando a casa. E io, infatti, sono stata là, alla mia scrivania". E lo è stata fino al suo ultimo giorno quando, forse stroncata da un arresto cardiocircolatorio, ha lasciato la politica per sempre.

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