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Coronavirus, i deputati seminano il panico per votare a distanza: "Volete il morto sulla coscienza?"

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Il coronavirus getta nel panico la Camera dei deputati Dopo la positività di Mariastella Gelmini, Davide Crippa e di Conny Giordano, cresce la preoccupazione tra gli eletti. L'obiettivo è votare a distanza. Motivo, questo, per cui negli ultimi giorni circola una petizione che al momento conta più di 100 sottoscrizioni. Proprio qui, nello scambio di mail tra i colleghi, non sono mancate critiche ai vertici di Montecitorio di cui Roberto Fico è presidente. "La Camera siamo noi - si sfoga secondo quanto rileva l'Adnkronos la deputata del Gruppo Misto, Flora Frate -, e questa gestione dei lavori in maniera ideologica non mi sta piacendo per niente. Iniziamo a porre fortemente la questione, anche a discapito delle buone maniere. Questo ipotetico morto chi se lo vuole portare sulla coscienza?".

Ma la Frate è in buona compagnia. Con lei si schiera anche Emanuele Fiano che in una nota ricorda: "Quando torneremo alla Camera lunedì, ci saranno decine di colleghi in isolamento per aver avuto contatti ravvicinati" con i parlamentari risultati positivi oggi, "ma tutto il centrodestra e Italia Viva rimangono fermamente contrari al voto a distanza, che ci permetterebbe, come si fa in Europa, di svolgere la nostra regolare attività costituzionalmente insostituibile anche in presenza di un peggioramento della diffusione del virus in Parlamento". Insomma, è guerra aperta sul voto. 

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