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Matteo Renzi, Italia Viva e casse vuote: "Colpa delle inchieste su Open". Poi chiede agli attivisti di donare, anche 5 o 10 euro

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La cassa di Italia Viva è vuota e Matteo Renzi punta il dito contro l'ultima inchiesta che lo vede protagonista. "Con l’esplosione della vicenda Open la nostra capacità di finanziamento è messa a dura prova. Perché si può fare politica solo se si hanno le risorse. E, avendo abolito il finanziamento pubblico, l’unica strada è il sostegno dei privati, anche solo con piccoli versamenti da 5 o 10 euro", ha scritto il senatore di Scandicci nell’ultima e-news. Renzi infatti è indagato - insieme a Maria Elena Boschi e Luca Lotti - nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Open. Dunque, fa un appello a iscritti e simpatizzanti del partito affinché contribuiscano per non far spegnere la macchina. In effetti, come riporta il Fatto Quotidiano, la situazione economica di Iv non è delle migliori: secondo gli ultimi dati, nel 2020 la creatura di Renzi ha raccolto erogazioni liberali per 300mila euro, circa 30mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Un'altra parte di finanziamenti, poi, arriva da deputati e senatori membri del partito. Il resto delle erogazioni, circa 150mila euro, arriva da imprenditori generosi. Nel confronto con altri piccoli partiti, è possibile notare le differenze. Basti pensare che Azione di Carlo Calenda o Cambiamo di Giovanni Toti - come spiega il Fatto - quest’anno hanno raccolto 550mila e 100mila euro solo di donazioni da imprenditori.

 

 

 

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