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Immigrazione, via il tetto all'arrivo dei migranti: nel dl Sicurezza il governo nasconde la maxi-sanatoria

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La maggioranza di governo toglie le quote massime per lavoro subordinato di stranieri regolari ammessi nel territorio italiano e fa insorgere il centrodestra. Tutto nasce in commissione Affari costituzionali della Camera, dove è stato approvato un emendamento al decreto Migranti, che modifica i decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini. La modifica porta come firmatario il nome del deputato Pd Stefano Ceccanti. Il governo cos ogni anno, entro il 30 novembre, "stabilisce le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono entrare in Italia per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale", riporta il decreto.

 

 

L'emendamento approvato elimina il termine di fine novembre e toglie il tetto al numero dei migranti regolari in ingresso, rivela il Giornale. Immediata la rivolta di alcuni deputati leghisti in commissione Affari costituzionali che hanno definito il fatto, "una sanatoria criminale. Aprire le porte a tutti, di fronte a una crisi epidemiologica dilagante come questa, è inaccettabile per il sistema paese e per gli italiani. Peraltro, con il rischio di far entrare più stranieri di quanti l'Italia possa assorbire e ingrossare così le fila della criminalità". Nel decreto Immigrazione inoltre si prevede infatti che chiunque potrà richiedere permessi di soggiorno (ad esempio per calamità naturale) che potranno essere convertiti in permessi di lavoro. 

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