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Matteo Renzi lancia un sito anti pm: "Seguiremo i processi, le indagini e le accuse contro di me"

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Si considera una vittima del sistema mediatico-giudiziario Matteo Renzi, ch perciò ha deciso di lanciare un sito tutto suo, dal nome Guerra A Renzi punto it. Lo ha detto lui stesso, ospite di Mezz'ora in più su Rai3. Il leader di Italia viva è al centro dell'inchiesta Open della procura di Firenze sui finanziamenti illeciti ai partiti, che vede indagati anche Maria Elena Boschi e Luca Lotti. Il sito da lui annunciato avrà diversi scopi: "Seguiremo i processi, le indagini, le accuse e daremo conto in modo trasparente della situazione". Poi Renzi ha aggiunto che il suo team legale farà indagini difensive, ascoltando testimoni: "Alla fine vedremo chi ha ragione". Secondo il leader di Iv alcune azioni giudiziarie rappresentano delle rischiose invasioni di campo che condizionano la politica. Il senatore di Scandicci ne parlò al Senato diversi mesi fa: "Così la magistratura non decide solo cosa è finanziamento illecito, ma pretende di decidere cosa è partito e cosa no. E se al Pm affidiamo non già la titolarità dell’azione penale ma dell’azione politica, questa Aula fa un passo indietro per pavidità e paura e lascia alla magistratura la scelta di cosa è politica e cosa non lo è".

 

 

 

Renzi ha anche ricordato che spesso diversi protagonisti politici sono stati abbattuti da inchieste giudiziarie finite poi con l'assoluzione: "Roberto Maroni e Antonio Bassolino: due politici per i quali in questi giorni sono cadute le accuse penali. Chissà se qualcuno, prima o poi, chiederà scusa, chissà". Intanto, però, la vicenda giudiziaria che si è abbattuta su Italia viva sta mettendo a dura prova il partito. La raffica di perquisizioni e sequestri di carte e computer nei confronti di chi aveva dato un contributo alla renziana fondazione Open è stata stigmatizzata dalla Cassazione, che ha annullato molti degli atti dei pm dichiarandoli immotivati. Ma le ripercussioni per Iv non sono di poco conto. "I grandi finanziatori ora hanno paura delle conseguenze mediatiche di un sostegno nei miei confronti", ha spiegato Renzi. 

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