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Donald Trump, "ci vediamo il 6 gennaio": la chiamata alle armi del presidente, il giorno del caos negli Usa

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"Ci vediamo a Washington il 6 gennaio. Non mancate, seguiranno informazioni". Questo il tweet di Donald Trump che mette di nuovo in subbuglio la politica Usa. L'intenzione è sempre la stessa: ribaltare il risultato delle elezioni. Il giorno dell'Epifania si conteranno ufficialmente i voti dei grandi elettori dopo che il 14 dicembre è stata confermata la vittoria alle presidenziali di Joe Biden. Possibili ribaltoni sono considerati fantapolitica anche dai giornali più vicini a Trump. Il New York Post, in copertina e scrive: "Basta con questa follia, hai perso le elezioni. Stai facendo il tifo per un golpe anti-democratico", continua il quotidiano, suggerendo a Trump di "incanalare la sua furia in qualcosa di più produttivo. Basta pensare al 6 gennaio, è il momento di pensare al 5 gennaio".

 

 

 

Il New York Post fa riferimento al giorno in cui ci sarà il decisivo ballottaggio per i due seggi della Georgia che determineranno quale partito controllerà il Senato. In una situazione di parità (50 a 50, oggi è 50 a 48 per i repubblicani), il voto decisivo tocca alla vice presidente, Kamala Harris. Se il Gop mantenesse come ora il controllo del Senato, il neo presidente Biden sarebbe la cosiddetta anatra zoppa. Trump lo sa e il 4 gennaio farà campagna elettorale a favore di due candidati repubblicani. Intanto il tycoon ha firmato il nuovo piano di aiuti all'economia da 900 miliardi di dollari, insieme alla manovra di bilancio da 2.300 miliardi per evitare lo shutdown (paralisi della pubblica amministrazione). 

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