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Giulio Gallera, "non rappresenta la Lombardia": la Lega lo scarica dopo lo scivolone sui vaccini?

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Giulio Gallera ha scatenato un mare di polemiche per alcune dichiarazioni controverse sul ritardo della Lombardia nella campagna di vaccinazione. “Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio - ha dichiarato in un’intervista a La Stampa - E noi ci siamo organizzati per quella data. Abbiamo preparato un’agenda. Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”.

A prendere le distanze da Gallera è però stata in primis la Lega, con fonti interne al partito che hanno fatto sapere che “le sue dichiarazioni non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale”. Poi è arrivata la condanna anche di Roberto Anelli, capogruppo leghista in Regione: “Non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile”. La Lega ha scaricato Gallera? Così sembrerebbe, alla luce degli ultimi sviluppi che potrebbero anche riaccendere le voci su un possibile rimpasto di giunta, che a inizio dicembre sarebbero state chiese anche dal leader del suo partito, Matteo Salvini

 

 

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