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Consultazioni, scontro al tavolo per il cronoprogramma tra Pd, M5s e IV. Matteo Renzi propone una bicamerale

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Terminato il giro di consultazioni di Roberto Fico, alla ricerca di margini per un nuovo accordo di governo con la precedente maggioranza e con Giuseppe Conte premier. Dalla mattina di oggi, lunedì 1 febbraio, a Montecitorio si è aperto un tavolo tecnico per discutere di programmi e contenuti per dar vita a un esecutivo in grado di arrivare fino al termine della legislatura. 

Nel frattempo, Matteo Renzi si mostra ottimista sull'esito delle trattative: "Alla fine di questa settimana avremo il nuovo governo, dovrà essere un esecutivo all'altezza, di persone capaci e meritevoli. Solo così l'Italia si salva". Dubbi, comunque, sui nomi. Dubbi espressi dal presidente di Italia Viva, Ettore Rosato: "Sui nomi troveremo sintesi. Le preoccupazioni sono altre: la crisi economica, sanitaria ed educativa".

 

Ma ovviamente, sui contenuti del documento su cui si lavora a Montecitorio, su quel "cronoprogramma" invocato un po' da tutte le parti in causa, è subito scontro. Il Pd punta su occupazione femminile, l'ammortizzatore sociale unico e la parità salariale. Ma a spiazzare è stata Italia Viva, che nel corso del confronto tra delegazioni ha proposto una bicamerale sulle riforme in cui affidare la presidenza alle opposizioni. Insomma, una netta apertura al centrodestra, che questa volta verrebbe coinvolto. Un'apertura che suona anche come l'ennesimo messaggio "minaccioso" a Giuseppe Conte: con l'avvocato del popolo in ballo, difficile che le opposizioni, forse eccezion fatta per Forza Italia, possano sedersi al tavolo.

 

Dunque, ancora Rosato: "Questo governo deve nascere con un documento scritto, non abbiamo l'esigenza di avere questa sera il documento". E ancora, interpellato a La7, ha aggiunto: "Diciamo che questo lo ha detto chiaramente anche il Pd e il M5s parlando di cronoprogramma. Serve assolutamente un documento scritto e quella del cronoprogramma è una idea che condividiamo". Un documento sul quale però le forze al tavolo già si scannano, esattamente come accadeva nel governo giallorosso da poco archiviato. 

 

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