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Matteo Salvini, Augusto Minzolini: "A pranzo, la telefonata a Mario Draghi"

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“Il Salvini che ieri chiedeva le elezioni, era lo stesso che all’ora di pranzo ci ha tenuto ad alzare il telefono per chiamare Mario Draghi. Solo un messaggio di attenzione o una premonizione?”. È l’interrogativo posto da Augusto Minzolini nella chiusa dell’editoriale pubblicato nell’edizione odierna del Giornale. Il retroscena è di quelli pesanti, dato che presumibilmente c’è stato un contatto informale tra il segretario della Lega e l’ex presidente della Bce: quest’ultimo è stato incaricato da Sergio Mattarella per provare a formare un governo di “alto profilo”, ovvero di larghe intese, dopo che il Conte ter è morto e sepolto, ucciso dai suoi stessi sostenitori. 

 

 

In particolare i veti imposti dai grillini hanno fatto saltare qualsiasi tipo di trattativa e sancito la sconfitta definitiva della politica, che non è riuscita a trovare un modo di formare un governo per affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale che sta devastando l’Italia. Ovviamente un esecutivo presieduto da Draghi sarebbe un trionfo per Matteo Renzi (“come vincere 3-0 fuori casa”, aveva confidato a Minzolini), ma rischia di mettere in seria difficoltà il centrodestra, che deve decidere come affrontare la situazione. Giorgia Meloni ovviamente non arretra di un centimetro dalla sua posizione del voto subito, mentre Matteo Salvini potrebbe rivelarsi più “aperturista” del previsto

 

 

“La via maestra sono le elezioni entro la primavera - ha ribadito oggi il segretario leghista - ovviamente siamo realisti, sappiamo che il Paese ha bisogno di risposte immediate. C’è Draghi che ci incontrerà, andremo a capire, proporre e valutare. Noi non abbiamo pregiudizi, gli italiani hanno fame di salute. Delegazione unica del centrodestra da Draghi? L’obiettivo è questo, siamo sempre stati compatti e al lavoro per questo”. 

 

 

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