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Silvio Berlusconi, "nessun pregiudizio". Forza Italia apre a Mario Draghi, la Meloni isolata a destra

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Esce allo scoperto, Silvio Berlusconi, ed esprime soddisfazione per il conferimento dell'incarico da premier a Mario Draghi. La nota ufficiale del leader di Forza Italia, alla vigilia delle consultazioni a cui azzurri, Lega e Fratelli d'Italia sono chiamati a esporre una linea comune, è una piccola bomba nel centrodestra. E ora si dovranno attendere le dichiarazioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni per comprenderne appieno la portata.

"La scelta del presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l'incarico di formare il nuovo governo - si legge - va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l'unità sostanziale delle migliori energie del Paese". Il governo dei migliori, dunque, a cui Forza Italia non direbbe no. Se direttamente coinvolta nella maggioranza, o solo "alla finestra", si vedrà. Certo è che la scelta di campo è pesante, dopo che Salvini aveva pokeristicamente consigliato di "andare a vedere" le carte in mano a Draghi su nomi dei ministri e programma, mentre la Meloni aveva suggerito una più cauta e meno "compromettente" astensione. Come dire: non uccidiamo il governo in culla, ma non sporchiamoci le mani. 

"Un'antica stima mi lega a Mario Draghi, che fu il nostro governo a nominare Governatore della Banca d'Italia e ad indicare, superando le resistenze di alcuni partner europei, alla guida della Bce", rivendica con orgoglio Berlusconi. È "naturale dunque da parte nostra guardare senza alcun pregiudizio al tentativo del Presidente incaricato, al quale proporremo - nella naturale prosecuzione di un atteggiamento responsabile che contraddistingue l'azione di Forza Italia - idee e contenuti". La Meloni è isolata, all'improvviso. "Ho parlato di 'governo dei migliori' ed è ovvio attendersi una squadra di governo di profilo adeguato all'enorme impegno che l'esecutivo avrà di fronte e che rappresenti davvero le migliori energie del Paese e ci aspettiamo ovviamente anche un programma all'altezza delle esigenze e delle aspettative della nazione, su temi cruciali come il piano vaccinale, il Recovery fund, i ristori, il fisco, la burocrazia, la giustizia". Conditio sine qua non, un cambio di passo anche negli interpreti: e forse solo una nuova  maggioranza potrebbe agevolare il compito di Draghi e farlo uscire dalle secche di una alleanza giallorossa sempre più stinta e incerta.

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