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Mario Draghi, "prendere o lasciare": la telefonata con Sergio Mattarella, tutto congelato in attesa del M5s

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Mario Draghi attende la fine del teatrino allestito dal Movimento 5 Stelle, pronto a delegare a una votazione-farsa sulla piattaforma Rousseau l’appoggio al nuovo governo. In attesa del verdetto, per la verità scontato, l’ex presidente della Bce e Sergio Mattarella hanno bocciato in via definitiva l’ipotesi di un governo tecnico con quattro ministri politici, da piazzare rispettivamente agli Esterni, Interni, Difesa e Giustizia. Lo scrive Dagospia, secondo cui il capo dello Stato avrebbe chiarito al presidente del Consiglio incaricato che il suo appello dopo le dimissioni di Giuseppe Conte era rivolto a tutte le forze politiche presenti in Parlamento “affinché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. 

 

 

In privato Mattarella si sarebbe spiegato in altri termini, ribadendo a Draghi che i partiti non devono né possono pretendere alcuna rappresentanza, dato che hanno già fallito più volte nella ricerca di un accordo che conducesse alla formazione di una maggioranza politica. “Prendere o lasciare”, è secondo Dagospia il senso del messaggio del presidente della Repubblica, che al termine del secondo e ultimo giro di consultazioni chiamerà a telefono tutti i leader. 

 

 

“Poi toccherà a Draghi sempre telefonicamente - si legge nel report del sito di Roberto D’Agostino - riferire ai segretari dei partiti la lista dei ministri, dopodiché il giorno dopo il governo presta giuramento per presentarsi in Parlamento per ottenere la fiducia. Mattarella insiste: la classe politica italiana deve essere consapevole che Draghi è ‘last resort’. Prendere o lasciare”. 

 

 

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