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Mario Draghi, "partita la fuga grillina": chi è il primo parlamentare che passa al Misto, è l'effetto-Di Battista?

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Prima ancora delle riunioni serali che serviranno per capire che ne sarà del Movimento 5 Stelle, il deputato Giuseppe D’Ambrosio ha scelto di seguire la strada tracciata da Alessandro Di Battista, lasciando il gruppo grillino alla Camera e passando al gruppo Misto. Già negli scorsi giorni aveva annunciato la decisione di votare no sulla piattaforma Rousseau all’ingresso nel governo di “alto profilo” formato da Mario Draghi: ora, nel giorno del giuramento, è arrivata l’ufficialità dell’addio, che anticipa il terremoto interno al Movimento, dove c’è una fronda che non è disposta ad accettare l’esito della votazione su Rousseau, chiedendo addirittura che venga ripetuta a causa di un quesito ritenuto “truffaldino”. 

Una bella grana per Beppe Grillo, che sembrava essere riuscito a tenere uniti i 5 Stelle grazie al ministero di Transizione ecologica, che però si è rivelato non propriamente corrispondente alle loro intenzioni. E quindi sta tornando in auge l’ipotesi di una scissione in governisti, ben rappresentati da Luigi Di Maio che ha ottenuto la conferma agli Esteri, e non governisti, che farebbero riferimento a Barbara Lezzi dentro al Parlamento e a Di Battista fuori. Il confronto tra i senatori grillini andrà avanti a lungo questa sera, intanto alla Camera già è arrivata la prima defezione, appunto quella di D’Ambrosio. 

Il quale ha pubblicato un lungo messaggio senza specificare i motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione, anche se sono scontati vista la posizione espressa in precedenza sul governo Draghi: “È difficile parlare di una intensa, forte e lunga storia d’amore che si interrompe con grande sofferenza, dopo aver tentato in ogni modo di seguire quello che pensavi potesse aiutare a recuperare da un ‘vicolo cieco’ che ormai è diventato purtroppo evidente a tutti. 15 anni della propria vita dedicati ad un’idea, a un sogno, a un simbolo non si dimenticano con un post e per questo non smetterò mai di ringraziare Beppe, Gianroberto e tutti coloro che in questi anni hanno reso possibile che il sogno di pochi diventasse la realtà di un’intera nazione”. 

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