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Morgan Stanley, "mani" sull'Italia: "Comprare bond e azioni tricolori, spread presto a 55". Gli effetti del Mario Draghi premier

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Con i voti di fiducia, ieri al Senato e oggi, giovedì 18 febbraio, alla Camera, inizia ufficialmente il percorso di Mario Draghi premier. A Palazzo Madama  i voti favorevoli sono stati 262, 40 i contrari e 2 i senatori astenuti sui 305 presenti. Non è stato però ritoccato il record storico di voti favorevoli incassati da Mario Monti, che ne ottenne 285. Ma tant'è, la maggioranza è solidissima. E dunque nonostante le differenze enormi tra i partiti che la compongono, anche gli orizzonti dell'esecutivo sembrano tutt'altro che in discussione. Può durare, fino al 2023. 

 

E non a caso, ecco che in favore dell'ex banchiere Mario Draghi scende in campo il gotha delle banche. Ovvero Morgan Stanley, i cui analisti mettono nero su bianco quanto segue: "L’autorità, la stabilità e la competenza del governo del primo ministro Draghi sono un grande punto di forza, che aumenta la nostra convinzione che l’Italia userà i Recovery funds in modo efficace". Dunque, in un report inviato ai propri clienti sul mercato statunitense, ecco l'invito ad "acquistare azioni italiane, specialmente delle banche, e bond". E per convincere la clientela, Morgan Stanley aggiunge che le previsioni indicano "uno  spread di 85 punti base fino a giugno, con lo spazio per muoversi verso 55 punti nel secondo semestre". Insomma, cifre da super-potenza, un piccolo distacco rispetto al bund tedesco, che sembrava obiettivo quasi irraggiungibile.

 

A pesare sul giudizio estremamente positivo di Morgan Stanley, anche il fatto che Draghi abbia messo in chiaro, con le parole e con i fatti (ovvero le nomine nei ministeri-chiave) che i denari che deriveranno dal Recovery Fund verranno gestiti dai suoi fedelissimi. Le banche si fidano dell'ex governatore della Bce. Giudizi positivi, quelli di MS, nonostante il fatto che il premier non abbia nascosto, affatto, la sua preoccupazione relativa al mercato del lavoro: "La disoccupazione è destinata ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento", ha avvertito il premier. Per quel che riguarda gli investimenti e i piani di sviluppo, Draghi ha poi sottolineato: "Bisogna promuovere al meglio il capitale umano, la formazione, la scuola, l’università e la cultura. Ogni spreco fatto oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni". Parole che hanno convinto, in toto, il colosso finanziario Morgan Stanley.

 

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