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Matteo Salvini sul caos M5s: "Speriamo non perdano troppi pezzi a sinistra, altrimenti per Draghi è un problema"

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L'emorragia interna al Movimento 5 Stelle non preoccupa soltanto i vertici grillini. Ad essere in apprensione è anche Matteo Salvini: "Speriamo che gli altri non perdano troppi pezzi, altrimenti diventa un problema per il governo", ha detto a Repubblica. Con la defezione dei 15 senatori pentastellati al Senato, adesso Lega e Forza Italia superano per numero di senatori il blocco Pd-M5s-Leu: 115 a 110. E questo al leader leghista non dispiace. Ma allo stesso tempo confessa un po' di preoccupazione per l'ipotetica scissione degli ex alleati, che potrebbe rappresentare un problema politico e non un problema numerico per la maggioranza. 

 

 

 

Il segretario del Carroccio, ora a Catania per la nuova udienza nell'ambito del processo sul caso Gregoretti, non vede come un vantaggio lo sfaldamento grillino. Anche se il terremoto interno ai 5 Stelle potrebbe infoltire le fila della Lega. "Presto nuovi arrivi", aveva detto Salvini prima di lasciare il suo ufficio al Senato. Arrivi che potrebbero compensare anche i due addii di questi giorni: quelli di Vincenzo Sofo e Gianluca Vinci, che hanno preferito passare a Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. 

 

 

 

Matteo Salvini, comunque, non ha alcun ripensamento: "Sono più che mai convinto della necessità di esserci, nella stanza in cui si decide del futuro dei nostri figli - ha detto -. Siamo il primo blocco in sostegno del governo Draghi e siamo orgogliosi di esserlo. Saremo leali: di noi, del centrodestra, il presidente del Consiglio può fidarsi". E quando gli si chiede se non sia utile avere almeno una forza di opposizione in Parlamento, con un velato riferimento alla Meloni, il leader leghista risponde: "E lo chiede a me? Io sono al governo... Detto questo, certo, l’opposizione è il sale della democrazia".

 

 

 

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