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Mario Draghi, certificazioni verdi bloccate dal Garante per la privacy: "Gravi criticità e violazioni"

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Le “certificazioni verdi”, che altro non sono che una sorta di pass vaccinali, sono state bocciate dal Garante per la privacy, che ha trasmesso al governo presieduto da Mario Draghi un avvertimento formale affinché i ministri competenti intervengano urgentemente a tutela dei diritti e delle liberà delle persone. Il sistema previsto per gli spostamenti anche in zona arancione o rossa presenta infatti delle criticità che possono mettere a rischio la protezione dei dati, se non adeguatamente modificato. 

Innanzitutto il Garante ha osservato che il nuovo decreto “non garantisce una base normativa idonea per l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi su scala nazionale” ed è anche “gravemente incompleto” per quanto concerne la protezione dei dati, essendo “privo di una valutazione dei possibili rischi su larga scala per i diritti e le libertà personali”. Inoltre il decreto è “in contrasto con quanto previsto dal Regolamento europeo” perché “non definisce con precisione le finalità per il trattamento dei dati sulla salute degli italiani”, lasciando spazio a “molteplici e imprevedibili utilizzi futuri”. 

Inoltre il Garante contesta il fatto che la norma prevede un utilizzo “eccessivo” dei dati sui certificati da esibire in caso di controllo, “in violazione del principio di minimizzazione”. Infine viene sottolineato che le gravi criticità rilevate “si sarebbero potute risolvere preventivamente e in tempi rapidissimi se i soggetti coinvolti nella definizione del decreto legge avessero avviato la necessaria interlocuzione con l’Autorità”. La quale comunque adesso si è messa a disposizione per collaborare con il governo. 

 

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