Cerca
Logo
Cerca
+

Mario Draghi, Renato Brunetta lo "blinda" a Palazzo Chigi: "Premier anche dopo il 2023? Perché no"

  • a
  • a
  • a

"Siamo in una straordinaria congiuntura astrale che dà speranza: ci sono i vaccini, un governo di unità nazionale con Mario Draghi, un piano italiano di Recovery di portata storica di cui ancora non ci stiamo accorgendo": Così il ministro della Pubblica amministrazione sull'attuale momento politico. Un appoggio a Draghi da parte anche di un esponente importante di Forza Italia. "Siamo nel momento Draghi, che sta diventando leader d'Europa un po' perché è lui, un po' perché Angela Merkel sta lasciando e in Francia Emmanuel Macron è preso da questioni interne. A un tavolo del G20 oggi Draghi non è il più potente, ma è il più autorevole. Quando mai ci era successo?", si chiede Brunetta in una intervista al Corriere della sera.

 

 

 

"Il punto è che la credibilità di Draghi è un asset. E il valore è che l'Italia di Draghi può fare deficit e debito senza pagarne le conseguenze nel giudizio dei mercati. Chiunque lo voglia far cadere deve sapere che non potrà fare né deficit né debito, perché non ne ha la credibilità. Chiunque facesse cadere Draghi avrebbe la strada sbarrata, perché porterebbe l'Italia al default. Invece di avere un Paese potenzialmente leader in Europa, avrebbe un Paese fallito", avverte Brunetta a chi ha ancora dei dubbi sulla tenuta del governo.

 

 

Per Brunetta Draghi non è più un tecnico: "È già sceso in politica: è presidente del Consiglio. E in ogni caso il programma del Recovery è di sei anni e vincola anche il prossimo governo. È un contratto. Il piano europeo e gli accordi conseguenti sull'indebitamento, le risorse proprie del bilancio di Bruxelles e il resto sono un contratto con l'Europa che va oltre questa legislatura". Per Brunetta infine, "perdere questa occasione vuol dire non essere in grado di ripagare il debito pubblico accumulato per far fronte alla pandemia e perdere qualsiasi credibilità nei confronti dell'Europa e del mondo. Non potremmo mai perdonarcelo. Come ha ricordato il presidente Draghi, il nemico è la stupidità. Ora serve tutta l'intelligenza, individuale e collettiva, di cui siamo capaci".

 

 

 

Dai blog