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Giuseppe Conte, "può essere che Matteo Renzi si sia prestato". Il sospetto dell'ex premier sulla sua caduta

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Mario Draghi è premier da quasi tre mesi, ma la situazione che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Conteè ancora piena di veleni e sospetti. Il sospetto su manovre interne, ma anche intrighi internazionali per la caduta dellex avvocato del popolo, si sprecano. L'ultima notizia, legata a quel periodo, è la denuncia di Matteo Renzi contro ignoti per il caso del video dell'incontro in autogrill con il dirigente dei servizi segreti Marco Mancini, trasmesso da Report in prima serata il 3 maggio. Un filmato che fa riferimento al 23 dicembre 2020, Conte è già alle prese con i primi scricchiolii e nel video Renzi e Mancini parlano in un autogrill di Fiano Romano, a nord della Capitale. Report presneta l'ipotesi che Renzi e lo 007 parlino della richiesta di Italia viva affinché Conte potesse cedere la delega ai Servizi, che teneva all'epoca per sé.

 

 

Renzi adesso chiede di indagare su quel video, ipotizza che siano stati commessi ai suoi danni i reati di installazione di apparecchiature per intercettare o impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche e abuso d'ufficio. Vuole che sia sequestrato il materiale sul cellulare della donna che dice di aver inviato a Report il video e le foto dell'incontro e le immagini mandate in onda dal programma. E chiede anche le riprese delle telecamere dell'autogrill di Fiano Romano. Secondo Renzi la versione della testimone "non è in alcun modo credibile".

 

 

 

 

 

Ma da Report annunciano una nuova puntata della vicenda, in onda domani lunedì 10 maggio. "Con una nuova intervista alla testimone che ha girato il video all'autogrill e altri particolari inediti", fanno sapere dal programma condotto da Sigfrido Ranucci. Lo stesso Conte, scrive il Giornale, secondo alcuni virgolettati riportati dal Corriere della Sera ha parlato di non precisati "settori economici e politici" interessati a farlo cadere. "Non ho elementi per dire se ci fossero incroci internazionali", spiega. "Può essere che in questa operazione Renzi si sia prestato", fa sapere Conte. E il mistero continua.

 

 

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