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Piercamillo Davigo, Augusto Minzolini: "L'ultimo segno, crolla il mondo giustizialista di M5s e Pd"

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Il mondo giustizialista asse portante del Conte due sta crollando. Da quando è scoppiato il caso dei verbali secretati di Piero Amara che ha coinvolto anche il duro e puro Piercamillo Davigo, "i pilastri e i mattoni del sistema di potere giallorosso stanno venendo giù". Scrive Augusto Minzolini nel suo editoriale su Il Giornale, che sono esplose tutte le "contraddizioni di un mondo che è sopravvissuto a se stesso". Dopo il caso Davigo, infatti si è "rimessa in discussione la nomina di Prestipino a capo della Procura di Roma". Un'altra legnata a Conte, M5s e Pd è arrivata dal ministro Marta Cartabia le cui proposte sulla giustizia "rivoltano come un calzino il credo giustizialista grillino, tanto che da qualche giorno il Robespierre de' noantri Travaglik parla da solo e dà le testate al muro".

 

 

 

E poi è stato silurato l'amico dell'ex premier, Gennaro Vecchione, ai Servizi. E ancora Mimmo Parisi, "il profeta grillino del reddito di cittadinanza, sta per essere cacciato dall'Anpal; per non parlare delle vicissitudini di Massimo D'Alema, prima alle prese con il caso dei 'respiratori cinesi farlocchi»'per le terapie intensive, raccomandati come presidente della Silk Road Cities Alliance, e ora con un contenzioso legale con la fondazione dei socialisti europei che vuole indietro 500mila euro presi dall'ex segretario dei Ds come stipendio quando era presidente dell'associazione". Infine ci sono le grane legali con Casaleggio che impediscono a Conte di diventare il leader dei 5stelle.

 

 

In questo scenario nel Pd, continua Minzolini, "aumentano i dubbi sull'opportunità di puntare tutto sull'alleanza con un movimento in disfacimento secondo la linea di Enrico Letta, dubbi che fanno riaffiorare la voglia di una legge elettorale proporzionale". "È tutto un mondo che sta venendo giù", osserva Carlo Calenda. "Il fatto strano è che Letta, almeno la prima volta che l'ho incontrato, era consapevole di questa profonda crisi dell'alleanza giallorossa. Poi ha cambiato idea strada facendo. Non so neppure se abbia il coraggio di tornare al proporzionale: lui su quei temi ragiona in astratto, da politologo, e così facendo condurrà il Pd al disastro e aprirà la strada al trionfo delle destre". 

 

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