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Giorgia Meloni, l'uomo dietro il botto di Fratelli d'Italia: "Ho imparato da Casaleggio, cosa cambia se diventa premier"

Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni sta per sorpassare Matteo Salvini anche sui social. DeRev, società di strategia digitale e comunicazione, ha analizzato per il Corriere della Sera i profili Facebook e Instagram di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, focalizzando l'attenzione tra il 19 febbraio e il 18 maggio scorsi, cioè da quando Mario Draghi è diventato presidente del Consiglio. La leader di Fratelli d'Italia su Facebook ha conquistato quasi 72 mila nuovi follower, mentre il segretario della Lega 34 mila. Salvini però resta in testa con 4,5 milioni di fan, i follower della Meloni invece sono 1,8 milioni. Nel rapporto con i fan emerge però un dato che va a favore di Meloni: l'engagement, ovvero la capacità di mobilitare e creare discussione: in media l'11 per cento (con picco del 24 per cento) per la leader di FdI contro il 6,6 per cento (con picco del 14 per cento) del leader della Lega, che evidenzia come la spinta dal basso pro Salvini, sui social, si sia raffreddata.

 

 

Anche su Instagram Salvini è in pole con 2,3 milioni di follower, mentre Giorgia è ferma a 940 mila. Anche in questo caso è lei a registrare un engagement medio dell'11 per cento (contro 9,4 per cento), conquistando 33 mila fan in più, mentre il leghista ne ha persi 4.600 circa.

Per quanto riguarda la spesa, dall'aprile 2019 al maggio 2021, Salvini ha investito 351 mila euro per sponsorizzare i propri post mentre la Meloni 46 mila.

 

 

Lo staff social del leader della Lega Salvini, guidato da Luca Morisi e ribattezzato "Bestia" conta 25-30 persone; mentre quello di FdI arriva a sei, grafici compresi. A guidarlo c'è Tommaso Longobardi, 30 anni, con FdI da 5: "Ho iniziato questo mestiere al fianco di Gianroberto Casaleggio - racconta -. La mia strategia? Raccontare coerenza e lato umano di Giorgia". E poi: "Se lei dovesse diventare premier? Il suo registro comunicativo dovrebbe diventare più inclusivo". "Meloni, oggi, propende per uno standing maggiormente composto e istituzionale che, con contenuti oggi più moderati, punta a ripulire gradualmente e rimpiazzare lo stile radicalizzato e meno diplomatico del passato - spiega Roberto Esposito, ad di DeRev -; mentre Salvini cerca ancora di stimolare emozioni di base, probabilmente andando incontro a un certo grado di assuefazione da parte degli utenti".

 

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