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Mattia Santori candidato col Pd: "Così presidio". Sardine in imbarazzo

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Un bell'imbarazzo. Mattia Santori si candida consigliere comunale con il Pd a Bologna, a sostegno di Matteo Lepore (praticamente, poltrona blindata o quasi) e non è ancora chiaro se a storcere più il naso siano le sardine o i compagni democratici. "È una mia scelta, che ho condiviso nel comitato esecutivo e che rispecchia una linea nazionale che da tempo stiamo seguendo", si difende lo stesso leader del movimento anti-Salvini che fu decisivo nell'inverno 2020 nella riconferma di Stefano Bonaccini a governatore dell'Emilia Romagna contro la leghista Lucia Borgonzoni. "È il momento in cui si mette la faccia e si presidia la politica nelle istituzioni - prosegue Santori in una intervista concessa al Corriere della Sera -. A Bologna come in altre città".

 

 

 



Insomma, prestissimo potremmo vedere sardine candidate anche a Milano e a Roma e in tutti gli altri Comuni in cui si voterà. "Ne parleremo martedì alla conferenza stampa. Posso dire che non per forza tutte le candidature saranno nel Pd: ogni situazione locale ha le sue dinamiche". Intanto però lui è finito intruppato nel Pd: "La mia e le altre saranno candidature indipendenti. Io sono coerente con il sostegno dato a Lepore durante le primarie. Il Pd ha diverse facce, quello che vogliamo sostenere è quel progetto che si chiamava Piazza Grande (la mozione dell'ex segretario Nicola Zingaretti, ndr) e che ora è diventato le Agorà". Il nuovo nemico non è più Salvini, ma Matteo Renzi: "Il Pd si sta aprendo all'esterno sta alle forze esterne decidere da che parte tirarlo, di certo non da quella dei cavalli di troia di Renzi che hanno ampiamente inquinato gran parte del partito".

 

 

 



E quando gli chiedono perché non si sia candidato a fianco di Elly Schlein replica: "Sono convinto che chi è civico debba mescolarsi alla politica, per questo ho scelto di stare col Pd, che a Bologna parla a oltre un terzo dell'elettorato". E che forse gli regala più possibilità di venire eletto. 

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