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Chiara Appendino, "nessun appello a votarli". M5s e Pd, campagna elettorale per finta: insieme solo in 7 città su 20

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"Non perseguiremo accordi e alleanze". Quella tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle è un'alleanza farsa. Lo conferma anche Chiara Appendino, che a meno di un mese dall'addio alla guida di Torino, commenta il voto amministrativo di ottobre. Al suo posto per i pentastellati Valentina Sganga. La candidata, stando ai sondaggi, sembra già tagliata fuori dalla corsa. I sondaggi danno un ballottaggio tra Paolo Damilano per il centrodestra e Stefano Lo Russo del Pd. E così in caso di sconfitta grillina, per la prima cittadina torinese, molta sarà colpa dei dem.

 

 

Il motivo? "Conte e io, credo di poter parlare anche per lui, abbiamo provato a proporre al Pd un progetto innovativo - commenta sulle colonne del Fatto Quotidiano -. Difficile, che richiedeva a tutti coraggio e voglia di cambiare. Qualcosa che è in piena sintonia con quanto, a livello nazionale, sta facendo Conte: un progetto in cui credo e che condivido. Ma a Torino non è andata così e ora tutto questo pesa: non deve distrarci dalle scelte nazionali, ma esiste". 

 

 

La Appendino sembra volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa e prosegue più dura che mai: "A Torino ha vinto la parte del Pd che non voleva svolte, che pensa sia possibile ripartire tranquillamente dal 2016. Allearsi non era facile neppure per noi, ma noi ci abbiamo provato. Ciò che non si è fatto in sei mesi, però, non si potrà fare tra tre settimane e in soli dieci giorni: sarebbe niente di più che uno scambio di voti". E ancora: "Gli elettori non sono pacchetti di voti che si spostano perché glielo dice qualcuno. Ognuno deciderà secondo la propria coscienza". Insomma, l'unione tra dem e grillini sembra non aver ottenuto l'esito sperato. Oltre a Torino sono 19 città quelle che vedono i due quasi alleati correre in totale solitaria. Un vero e proprio flop.

 

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