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Matteo Salvini, "nuovi arrivi nella Lega". Un colpo durissimo per Berlusconi: i nomi in ballo

Fabio Rubini
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La risposta all'uscita dal gruppo Lega dell'europarlamentare Francesca Donato arriva dalla Lombardia. Qui il Carroccio è pronto a fare un'infornata di nuovi esponenti. I primi, tutti in uscita da Forza Italia, verranno presentati già questa mattina da Matteo Salvini, ma non è escluso che dopo le amministrative ne possano arrivare altri. Il nome più altisonante è quello di Alessandro Fermi, il 47enne presidente del Consiglio regionale lombardo. Il comasco da tempo è in procinto di passare al Carroccio, tanto che i primi rumors che lo riguardano datano addirittura luglio 2020. Alle ultime regionali Fermi ha collezionato 8.229 preferenze, risultano il più votato in provincia di Como, ed è stato tra i più accaniti sostenitori, tra gli azzurri, delle richieste di maggior autonomia per la Lombardia.

Assieme a lui verrà presentato anche il lecchese Mauro Piazza. Mentre voci insistenti parlano di un pressing serrato per convincere anche il sottosegretario con delega ai rapporti internazionali Alan Rizzi e la vice presidente della commissione sanità Simona Tironi (di lei si era parlato anche a proposito di un possibile passaggio a Fratelli d'Italia, ma alla fine la bresciana sembra aver scelto il Carroccio). Nella ridda di voci che ieri pomeriggio ha animato l'aula del Pirellone, ce ne sono state alcune che hanno toccato anche la giunta. Si è parlato, per esempio, di un possibile passaggio da Forza Italia alla Lega di Melania Rizzoli, la quale, interpellata al telefono da Libero, ha seccamente smentito spiegando di essere «perfettamente in linea» con il partito di Silvio Berlusconi. Idem Giulio Gallera sempre al nostro giornale ha smentito nella maniera più assoluta contatti con altri partiti che non siano Forza Italia.

 

Come detto quella di stamattina potrebbe essere solo la prima parte dell'esodo di consiglieri e assessori da Forza Italia, che da inizio legislatura ha già perso Silvia Sardone (passata in Lega ma direttamente per candidarsi all'Europarlamento) e poi Paolo Franco, Federico Romani e il sottosegretario Marco Alparone, tutti passati a Fratelli d'Italia (che ha accolto anche l'ex Pd Patrizia Baffi e sarebbe pronta a tesserare anche un consigliere regionale grillino). Insomma che gli azzurri in Consiglio regionale abbiano un problema di attrattività (anche legato al futuro del leader Berlusconi) è un fatto ineludibile, così come quello che da inizio legislatura il gruppo si è praticamente dimezzato. Un destino che sembra tormentare Forza Italia, che già nella consigliatura di Roberto Maroni vide il suo gruppo spaccarsi in due a causa della nascita dell'allora Ncd, oggi Noi con l'Italia. A questo punto la domanda che si fanno in molti, a partire dal governatore Attilio Fontana, è relativa a come questi spostamenti potrebbero avere riflessi sulla giunta regionale. Se l'emorragia da Forza Italia non dovesse fermarsi, ci si troverebbe nella non semplice situazione di avere un esecutivo che non rispecchierebbe più la reale composizione del Consiglio regionale, con lo spettro di un nuovo rimpasto che potrebbe farsi ingombrante.

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