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Rachele Mussolini, la "colpa" del suo cognome: "Da bambina, a scuola...", l'orrore subito dalla nipote del Duce

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È Rachele Mussolini la consigliera di Fratelli d'Italia più votata a Roma. Un vero e proprio successo quello della nipote del Duce, da sempre costretta a fare i conti con il peso del suo cognome. "Ho imparato sin da bambina a conviverci. A scuola mi additavano, ma poi è venuta fuori Rachele e la persona prevale sul proprio cognome, per quanto pesante. Ho molte amiche di sinistra. Una ha certamente votato per me. Ma non mi hanno votata per il cognome". D'altronde, come ammesso a Repubblica, la Mussolini nutre buoni rapporti con tutti. Perfino con i colleghi del Partito democratico: "La politica è una cosa, i rapporti umani un'altra". E a proposito di rapporti Rachele parla anche della sorella Alessandra Mussolini. Con lei invece "non ci sono grandi rapporti. Mio padre si è risposato. Io sono l'unica figlia nata nel 1974 dalle seconde nozze".

 

 

Figlia di Romano Mussolini, uno dei figli di Benito, la consigliera di FdI dice di essere sempre stata "pudica, equilibrata. Le pose colorite non mi sono mai piaciute". Insomma alla Mussolini l'esaltazione del fascismo ha sempre dato fastidio, lasciandola perplessa: "Anche mio padre era così. Se uno gli faceva il saluto romano lui si schermiva".

 

 

La sua, tiene a precisare, era una famiglia molto aperta: "Papà è stato un jazzista importante. Mi ha educato alla tolleranza. Ha portato il suo cognome con molta dignità. Inizialmente si esibiva con uno pseudonimo, poi anche per lui il jazzista ha prevalso sul cognome". A chi le contesta la presenza a Predappio, la Mussolini replica: "Lì è sepolto mio padre". Anche sul fiocco pubblicato sui social all'anniversario della morte di Benito Mussolini la consigliera ha la risposta pronta: "È mio nonno. Quel fiocco aveva un valore esclusivamente familiare".

 

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