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Giuseppe Conte ed Enrico Letta, il suicidio perfetto: Marcello Sorgi, "perché il centrodestra si frega le mani"

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Un capolavoro al contrario, quello confezionato da Enrico Letta e Pd, con l'annuncio di voler appoggiare la candidatura di Giuseppe Conte alle suppletive di gennaio per entrare alla Camera al posto di Roberto Gualtieri, "dirottato" a fare il sindaco di Roma. Dopo l'annuncio, la reazione di Carlo Calenda, con una contro-candidatura con il solo obiettivo, dichiarato, di far naufragare l'asse Pd-M5s. Dunque, il passo indietro del leader, che ancora una volta sfugge al confronto con le urne, spiegando in modo traballante di voler "entrare dalla porta principale", ossia le prossime elezioni politiche.

 

E a fare il punto su quanto accaduto ci pensa Marcello Sorgi, nel suo Taccuino su La Stampa, ove parte da una considerazione tagliente: ma chi l'avrebbe mai detto che Pd, centrosinistra e giallorossi rischiano "i giocarsi il collegio in cui l'attuale sindaco di Roma Gualtieri - oggi doverosamente dimissionario da deputato - era stato eletto nel 2020 con il 62% dei voti". Già, capolavoro al contrario. E ancora, aggiunge Sorgi: "Ci vuole una particolare abilità a disperdere un tale patrimonio elettorale, specie nella città in cui il Pd ha trionfato appena due mesi fa, sconfiggendo la Raggi e, con Michetti, un centrodestra che partiva favorito",

Dunque, un sunto di quanto accaduto, con la reazione di Calenda e la presa d'atto che, a fronte anche di un centrodestra "desideroso di rivincite", il quel collegio i giallorossi avrebbero potuto anche perdere. "Di qui la rinuncia, non la prima di una carriera di leader appena cominciata", chiosa velenoso Sorgi riferendosi al presunto avvocato del popolo.

 

Ma, forse, il peggio per Enrico Letta deve ancora venire. La firma de La Stampa passa in rassegna due di quelle che ad ora sembrano le ipotesi più probabili. La prima, la candidatura nel collegio Roma I dell'ex segretaria della Cisl, Annamaria Furlan. In quel caso "Matteo Renzi, forse anche con l'appoggio di Calenda, metterebbe in pista Bentivogli, ex segretario dei metalmeccanici dello stesso sindacato, uscito in polemica dalla sua organizzazione". Dunque la seconda ipotesi: Enrico Gasbarra, ex parlamentare ed ex presidente della provincia di Roma. E secondo Sorgi se Letta aprisse la strada a uno degli esponenti del partito in lizza tra loro "rischierebbe la reazione degli altri". Dunque, le conclusioni: "Inoltre una tale serie di divisioni - tra Pd e 5 stelle, tra Pd e Renzi e Calenda - renderebbe più contendibile per il centrodestra un collegio uninominale in cui, si sa, si vota in un unico turno e si può vincere per un solo voto in più. Non c'è che dire: un capolavoro. Salvini, Meloni e Tajani si fregano le mani". Enrico Letta colpito e affondato...

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