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Quirinale, Lorenzo Fontana: "Matteo Renzi il primo con cui la Lega si confronterà", una bomba sui giallorossi

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Lorenzo Fontana, vice segretario della Lega. non cade nella trappola che Luigi Di Maio sul Quirinale ha creato per ilc entrodestra dopo avger detto  fidarsi più di Meloni che di Salvini. "Di Maio non è uno sciocco, in modo furbesco cerca di creare frizioni nel centrodestra. Non bisogna cadere nel tranello. La sinistra fa il proprio gioco: è brava ad elogiarti perché le fa comodo un fronte avverso diviso. Sta alla nostra intelligenza non spaccarsi. In Italia e in Europa. Fossi in Di Maio mi occuperei un po' di più della situazione dei nostri confini. Della Libia, della Tunisia, ma anche dei Balcani dove ha assunto un ruolo di player la Turchia", spiega l'esponente leghista in una intervista a Repubblica.

 

 

Fontana sul Quirinale ha le idee chiare: "Il centrodestra si presenterà unito, ma per eleggere un Presidente servono consensi più ampi. Bisogna trovare i numeri che non abbiamo. E non abbiamo preclusioni, nel dialogo, nei confronti di nessuno. Berlusconi fa il suo gioco. Potrebbe essere un buon candidato. Sui 5S dico che un partito che ha preso oltre il 30 per cento alle ultime Politiche merita rispetto. Ma sui risultati che ha ottenuto e su un certo modo di fare ho molte più riserve", precisa Fontana che apre poi anche a Renzi e Toti per una possibile alleanza per eleggere un candidato comune al Colle. "Non mi sembra che ci sia, a livello elettorale, un grosso spazio per un'operazione centrista. Non avverto, fra la gente, questa pressante esigenza, credo sia svanita da una trentina d'anni. Cosa diversa è la partita del Quirinale, che è un Risiko. Si stanno posizionando le armate. Ma il gioco vero si farà fra un mesetto", annuncia Fontana.

 

 

"Renzi è dotato di un'abilità tattica non indifferente: ha un partito piccolo, però sa che per il Quirinale i voti non si contano ma si pesano. La partita se la sta giocando al meglio, per i mezzi che ha. È un interlocutore con cui bisogna avere a che fare, se vogliamo centrare l'obiettivo di indicare un Capo dello Stato super partes e garante di tutti. Anzi: Renzi e un'eventuale aggregazione di Centro sono i più vicini a noi, dunque saranno i primi con i quali ci confronteremo", conferma Fontana in vista di un possibile alleanza a tema Quirinale. E sull'ipotesi con Draghi al Colle andare al voto anticipato spiega che, "il futuro, per quanto vicino, è nebuloso. Alla Lega, più dei nomi di possibili futuri premier, interessa la possibilità di incidere sulle scelte. Se potremo farlo, bene. Ma se entrassimo in un limbo, o ci fosse un presidente espressione del Partito democratico, certo sarebbe impossibile la nostra partecipazione. La Lega è pronta alle elezioni, sapendo però che non tutti i partiti lo sono altrettanto", conclude Fontana.

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