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Silvio Berusconi al Quirinale? "Non ha i voti, chi vedo bene". Il ribaltone politico dell'ex fedelissimo

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Il Cav al Quirinale? "Non ha i voti". La pugnalata a Silvio Berlusconi e alle sue ambizioni da presidente della Repubblica arriva da Giuliano Urbani, 84enne politologo, ex ministro e soprattutto tra i fondatori di Forza Italia: intervistato dal Corriere della Sera, tesse le lodi di Sergio Mattarella ("All'inizio non riuscivo ad attribuirgli tanto coraggio e tanta lungimiranza") e blinda Mario Draghi, ma solo in versione premier.

 

 

 



"La prima cosa è pregare il cielo a mani giunte perché resti a Palazzo Chigi. Non è assolutamente sostituibile". La tentazione di Urbani è quella di invocare il bis a Mattarella, ma "se le pressioni non riuscissero a fargli cambiare idea dovremmo allora scegliere un simil Mattarella, una persona che sappia portare avanti quello che lui ha iniziato". Quel nome non è Berlusconi: "Una candidatura legittima - la definisce Urbani - e riuscisse a diventare presidente sarei molto contento. Ma non credo che possa aggregare una maggioranza parlamentare sufficiente. Ci sarebbe rischio forte di franchi tiratori e baruffe. Il centrodestra lo tenga come bandiera fino all'ultimo ma poi la strada è il compromesso. E non credo che si possa raggiungere su un candidato di centrodestra". Neanche con questo Parlamento, in cui pure come detto da Matteo Renzi la coalizione di Silvio, Salvini e Meloni sarebbe "il kingmaker".

 

 

 



E allora? "Io penso che la persona più adatta sia Paolo Gentiloni. Ha fatto bene sia in Italia che in Europa. E poi libererebbe il posto di commissario europeo, che potrebbe andare a un leghista, a Giancarlo Giorgetti, che ha capacità e equilibrio per quel ruolo". Un bel domino, non c'è che dire. Anche se alla fine, gira e rigira, al Quirinale finirebbe sempre un esponente del Partito democratico. Ma Gentiloni, assicura Urbani, "è la figura più simile a Sergio Mattarella e poi consentirebbe di nominare un leghista commissario europeo. È la strada migliore per il bene del Paese. Io prima di tutto sono italiano, e poi di centrodestra. La prima cosa è salvare il Paese e l'Europa".

 

 

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