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Quirinale, le telefonate di Matteo Salvini? "Cosa c'è dietro davvero": il velenoso siluro di Marcello Sorgi

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Le telefonate di Matteo Salvini con gli altri leader politici per parlare del Quirinale, non sarebbero andate per il meglio. Lo scrive Marcello Sorgi in un articolo sulla Stampa. "Per una semplice ragione: il Capitano leghista s' è mosso d'impulso, senza alcun mandato, neppure del centrodestra", scrive Sorgi. Sono state infatti conversazioni molto in superficie, perché gli altri leader politici hanno tutti fatto capire che non è ancora il momento per parlare di nomi. L'altro ostacolo è stato quello, da parte dei politici chiamati da Salvini, di capire quanto sia sincero il suo sostegno alla candidatura di Berlusconi.

 

 

Il voto sul Quirinale, ricorda Sorgi, sarà carico di problemi e passaggi parlamentari. Ci sarà da votare legge di stabilità e il prolungamento dello stato d'emergenza. Così gli interlocutori di Salvini "è rimasto il dubbio che l'iniziativa abbia avuto un forte contenuto mediatico, mirato, tanto per cambiare, a oscurare il successo della festa di FdI "Atreju" e la centralità politica ottenuta negli ultimi giorni dalla Meloni", scrive Sorgi che poi conferma che tra i due, sul Colle, ci sono interessi divergenti. Il leader leghista, con eventuale sconfitta del Cavaliere, punta alla guida di un partito unico formato da Forza Italia e dal Carroccio.

 

 

La Meloni, invece, non ha rinunciato all'ipotesi di sostenere Draghi per destabilizzare il governo "e scommettere su elezioni anticipate, occasione irripetibile per il suo partito. Con queste premesse, ci vorrà altro che un giro di consultazioni per entrare nel vivo della trattativa. Ma che i leader comincino a parlarne tra loro, non è male", conclude Sorgi. Insomma c'è grande tensione nel centrodestra e per adesso il nome di Silvio Berlusconi fa da schermo ad eventuali future liti sulle strategie politiche sul Quirinale e non solo.

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